Discariche abusive: riprende sversamento di rifiuti e viene aggredito. 5 giorni di prognosi a giornalista di Latina Oggi

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Due pugni al volto e la macchina fotografica in frantumi. E’ la vita del cronista in provincia. In pieno giorno, in centro città, Gabriele Mancini, giornalista di Latina Oggi, il 22 febbraio è stato aggredito a Cisterna di Latina dopo aver scattato delle foto che immortalavano lo sversamento di rifiuti speciali in una discarica abusiva. Gli autori della violenza sono stati individuati prontamente dalle forze dell’ordine. Dal mondo del giornalismo giungono attestati di solidarietà a partire dall’Associazione stampa romana che chiede la garanzia del “lavoro di documentare e denunciare senza per questo dover mettere a rischio la propria incolumità, soprattutto in provincia dove il lavoro del cronista diventa sempre più rischioso”.

Gabriele, quali sono le tue condizioni di salute al momento?Sto bene. Ho avuto per qualche giorno un po’ la gengiva gonfia e diverse abrasioni sotto il naso. Fortunatamente mi hanno dato solo 5 giorni di prognosi. Adesso sono di nuovo operativo: ci sono tante notizie e quindi tanto lavoro.

Eri già stato minacciato?
Sì, ma fa parte del mestiere. In provincia si verifica spesso ma non mi era mai capitato qualcosa di simile.

Da quanto svolgi la professione di giornalista?
Ho iniziato nel 2004 a 19 anni, per Latina Oggi collaboro dal 2010. Da qualche anno mi occupo di cronaca. Negli ultimi dodici mesi ho monitorato l’area di Cisterna di Latina armato di reflex alla scoperta delle discariche non autorizzate che proliferano sempre più da queste parti.

Puoi raccontarci dell’aggressione verificatasi il 22 febbraio a Cisterna di Latina?
Lunedì svolgevo un sopralluogo nei pressi dell’ex cementificio dove da sei mesi sversano rifiuti speciali e soprattutto li bruciano anche in pieno giorno. Quella mattina c’erano due persone che stavano scaricando dei rifiuti, quindi decido di scattare due foto e vado via. Mi dirigo verso la città in auto, al primo semaforo rosso lungo la strada, mi fermo, lancio un occhio al cellulare per leggere dei messaggi urgenti e, senza rendermene conto, d’improvviso un uomo apre lo sportello e urla “dammi il cellulare, dammi il cellulare”: voleva cancellare le foto. Erano due persone, le stesse che poco prima avevo visto alla discarica, ma non potevo riconoscerli perché li avevo fotografati di spalle. Poi l’aggressore vede la reflex al posto del passeggero, mi tira un pugno al volto per afferrare la macchina fotografica e distruggerla.

Come hai reagito in quel momento?
Sono sceso dall’auto nel tentativo di recuperare i mille pezzi della macchina fotografica ma vengo aggredito nuovamente dal compagno: “chi sei? Chi ti manda?”, ho provato a dirgli “guarda, sto facendo solo il mio lavoro” ma non è servito a nulla.

Non è intervenuto nessuno dei passanti?
Ero in centro città, all’incrocio c’erano moltissime persone, mi dispiace ma devo dirlo: tutti hanno messo la prima e al verde hanno spinto sull’acceleratore. Non mi aspettavo un gesto eroico però il senso civico vuole che tu avverta le forze dell’ordine quando si verificano episodi di questo tipo.

E poi?
I due aggressori hanno continuato a intimidirmi, uno mi dice: “voglio vedere se ci denunci”, subito dopo ripartono a bordo del camion. Ero stordito dal secondo colpo ma ho fissato in mente il numero di targa e l’ho riportato su un foglio appena giunto al pronto soccorso.

Li hai denunciati?
Sì. L’uomo che mi ha colpito era di Aprilia, il paese accanto a Cisterna di Latina, è stato già fermato dalle forze dell’ordine che, tra l’altro, hanno ritrovato a bordo del camion anche con un coltello di media grandezza. In aggiunta è stata avviata un’indagine sulla discarica. Quando sono tornato sul posto con le forze dell’ordine, però, era tutto un fuoco: un modo rapido per cancellare le prove.

Ci sono anche altri casi di discariche abusive nella zona di Cisterna di Latina?
Nella zona periferica di Cisterna si stanno creando delle discariche sempre più grandi, anche perché la mancanza di risorse destinate alle forze dell’ordine per il controllo del territorio non sono sufficienti. Per comprendere la situazione basta pensare che la discarica di cui mi stavo occupando al momento dell’aggressione era collocata a pochi metri dalle coltivazioni di kiwi che a Cisterna di Latina è un’attività economica di rilievo. Per di più, qui c’è il giardino di Ninfa, vincitore del premio “Parco più bello d’Italia 2015”, ma se volti lo sguardo, a massimo 50 metri di distanza c’è una discarica non autorizzata di 4500 metri quadrati che la Guardia di Finanza meno di dieci giorni fa ha sequestrato. E’ come se passassi in un attimo dal paradiso all’inferno.


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