Lettera aperta agli amici di Santo

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Cari amici di Articolo21, tanto tempo fa, nel secolo scorso, il femminismo aveva provocatoriamente decretato che “ il privato è politico”. Questa rivendicazione, magari estrema e velleitaria secondo più di qualcuno, è stata inghiottita come molte altre nel gran dimenticatoio della storia . Mi è successo di ripensarci , in questi giorni , riflettendo su questi sei mesi trascorsi dalla morte di Santo. Vorrei coinvolgervi in questa riflessione perché mi sono resa conto che dei tanti che hanno avuto rapporti di stima, di lavoro comune e anche di affetto profondo con lui , consumati i giorni tremendi , per tutti noi credo , della camera ardente e del funerale , dalla mia vita è scomparsa ogni traccia .

Vi prego di credere che non vi propongo né un appello né una lamentazione .Vi propongo una semplice riflessione sulla distanza che separa gli uomini dalle donne di fronte alle burrasche dell’esistenza . Non ce l’avrei fatta ad affrontare questi mesi senza le amiche donne . Che lavorano , hanno figli e genitori anziani , montagne di problemi , ma uno spicchio di tempo e di attenzione per aiutare a vivere anche me , che avevo perso ben più della metà di me stessa , l’hanno sempre trovato . Non è tanto difficile essere amici “bene”, costa la stessa fatica , direbbe l’adorato Ettore Scola , che essere amici “male”. Non occorre neanche perdere tempo , basta a volte un “ come stai ?” via sms . E’ statisticamente interessante rilevare che di tutti gli amici maschi di Santo ( tanti , in apparenza ) solo 2 , 2 ,ripeto , in sei mesi , hanno ritenuto di ricorrere a questo agile strumento di comunicazione per verificare lo stato di esistenza in vita degli esseri che Santo lasciava dietro di sé .

Voi conoscete bene ( ne avete parlato tante volte ) la generosità , la disponibilità , la dedizione di Santo in tutti i progetti e le battaglie che avete condiviso con lui . Immagino che non vi sia difficile indovinare quanto sforzo gli sia costato in undici mesi di malattia mantenere intatto quell’impegno mentre lottava contro il tumore . Le energie , cari amici , hanno un limite naturale , Santo ha dovuto rinunciare a occuparsi del suo “privato” , io l’ho accettato come ho accettato la montagna di problemi irrisolti che mi ha lasciato sulle spalle . Quando se n’è andato , per dire , non era riuscito nemmeno a trovare il tempo per darmi la password del suo pc . Con alcuni effetti collaterali di quel “rinviato”sto ancora combattendo . Ormai , temo , con poche speranze . Quel poco tempo che aveva lo aveva speso altrimenti , tutti voi sapete come .
Santo come giornalista , come militante , lo ricordate e lo celebrate . Santo come persona , come essere umano , coi suoi affetti , con i problemi delle persone che amava ma che aveva dovuto accantonare , mettere in secondo piano , perché mancavano il tempo e le forze , quel Santo per molti di voi è sparito il 9 luglio , dimenticato , archiviato . Mi sono interrogata sul senso della parola “amico” . Mi sono chiesta se l’amicizia , come gli uomini la intendono , è circoscritta al lavoro , a quello che si chiede e a quello che si dà , all’aiuto reciproco e alla solidarietà nella vita pubblica . Forse è così , ma Santo di affetti tra i suoi compagni di strada ne aveva , alcuni indistruttibili . Spiegatemelo voi , perché lo ignoro , davvero : come si manifestano questi affetti “dopo “ ?

Ho pregato e sperato che del mio uomo non si facesse un santino . Ne fai un santino se dimentichi che era una persona viva , se ritagli la sua figura professionale e butti via come superfluo tutto quello che lo circondava e che lo faceva essere com’era . Il vuoto che ho sentito in questi mesi mi fa paura , non perché io sia importante o perché sia importante la mia vita , ma perché era importante la sua , di vita . E mi piacerebbe che qualcuno mi ricordasse , ogni tanto , che gli voleva bene , che non è stato macinato nel gran frullatore dei benemeriti da onorare , tutti diversi , tutti uguali .
So che per qualcuno di voi il dolore è ancora grande . Se è così , provate ogni tanto a spartirlo anche con me . Non spesso , ogni tanto . Magari fa bene anche a voi , hai visto mai . Provate a essere un po’ più simili a noi donne , che condividendo ci aiutiamo l’una con l’altra a trovare il coraggio di vivere. Ciao

P.S. Santo non mi perdonerebbe mai una possibile ambiguità . Ho chiesto ospitalità al sito di Articolo21 perché tra i suoi lettori c’è una stragrande maggioranza di persone che hanno lavorato a stretto contatto con lui. E’ il caso di precisare che Beppe Giulietti è uno dei due innominati amici che continuano a farsi vivi.


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