Libri bruciati? Ricordano qualcosa

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Winston Churchill dopo la rotta di Dunkerque, mentre si aspettava l’aggressione nazista alla Gran Bretagna, poi ricordata come la Battaglia d’Inghilterra, esordi’ alla Camera dei Comuni dicendo che se il Commonwealt fosse sopravvissuto in futuro avrebbero ricordato quel momento come “l’ora più bella”. Aveva visto toccare il fondo e altro non poteva fare se non portare la consapevolezza e lo scontro al livello più alto. Non so se questa lezione può esserci di qualche aiuto ma dopo aver visto trasformare la nostra Camera in una gazzarra da assemblea di condominio fuori controllo, dopo gli insulti a sfondo sessuale alle donne del Parlamento, non ha importanza se per gruppi o singolarmente colpite, arriva anche un libro messo a fuoco, quello di Corrado Augias. Pochi giorni fa abbiamo celebrato il Giorno della Memoria e, ancora una volta, ho ammirato Moni Ovadia per aver detto che quella pagina di storia non è del solo popolo ebraico ma di tutti. Appartengo a una famiglia che ha speso persone per uscire dal fascismo: un padre partigiano, due zii deportati, uno di loro, Lorenzo Cravero, morto a Mauthausen il 22 dicembre 1944. Non era ebreo, era un partigiano arrestato senza armi, un antifascista liberale che ha condiviso la sorte di tanti altri per aver immaginato si potessero legare libertà e democrazia alle nostre vite. Le foto sul web di quel libro che brucia ricorda quello che lui e tanti altri hanno combattuto, fanno capire che quelli che chiamavo “grilletti” hanno fatto un salto di specie. Mi facevano sorridere, li trovavo goffi e un po’ naiv sul tetto della Camera, così improbabili eppure così italiani feriti, così italiani disorientati davanti a ogni crisi possibile: economica, politica, personale. Ma ci sono azioni e simboli che non danno possibilità di sorriso. È così frullata la storia di questo movimento che oltre ad attribuirsi le stelle di un hotel di lusso nei giorni scorsi si è insignita anche del titolo di “nuovi partigiani”. Credo che quelli veri si siano sentiti buggerati dalla storia. La maschera dei seguaci di Grillo cade a terra. Il qualunquismo ha strade segnate e portano sempre allo stesso posto: i libri si bruciano, gli insulti diventano parole, le paure dettano i comportamenti e l’odio fa il resto. È un brutto giorno quello che cade pochi altri dopo quello della Memoria. Se sopravviveremo e batteremo questa ondata di idiozia e la violenza urlata e scritta, che potrebbe diventare azione, anche noi avremo vissuto la nostra “ora più bella”. Il caso contrario non ci è permesso. Non è patrimonio nostro, appartiene a quelli cui lasceremo le nostre eredità, sperando siano meno fragili di quanto ci sembrano oggi.


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