“Partita una offensiva Rai tesa a difendere l’indifendibile?” Iacopino (Odg) risponde a Cerrato (Casagit)

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Riceviamo e pubblichiamo la risposta del Presidente Consiglio nazionale Odg Enzo Iacopino all’articolo scritto sul sito di Articolo21 dal presidente Casagit Daniele Cerrato.

Trovo sconcertante quel che scrive Daniele Cerrato in relazione all’assunzione in Rai di 35 ex allievi della scuola di Perugia. Non so dove abbia letto le parole “pesanti” tra Ordine e Usigrai e dove le mie “minacce” che peraltro, in privato, smentisce io abbia fatto. La sensazione che mi trasmette, anche perché quel che scrive non corrisponde a quel che ho capito fosse il suo pensiero nelle nostre conversazioni dei giorni scorsi, è che sia partita una offensiva Rai tesa a difendere l’indifendibile. Posso perfino condividere il suo auspicio che importanti gruppi editoriali investano nella formazione dei futuri giornalisti. Lo condivido, anzi, e lo apprezzo. Ma come la mettiamo con quella robina lì delle regole esistenti. Che cosa vogliamo fare, dopo le lamentate leggi ad personam ne facciamo una, retroattiva, ad aziendam?  Sono stato in silenzio pubblico dal 2 luglio, quando ho avuto da Franco Siddi la notizia di quell’accordo, con tanto di commento davanti a testimoni: “L’ho detto a Di Trapani che l’Ordine così chiuderà la scuola di Perugia”. Ho parlato subito con il segretario dell’Usigrai il quale, certamente per mia incapacità ad esprimermi, sembrava non cogliere il problema. Ho aspettato la programmata riunione dell’esecutivo dell’Odg che con tutti i 9 voti dei suoi componenti ha considerato non accettabile questa soluzione. Ho fatto presente che le cose non andavano bene al direttore della Rai, Luigi Gubitosi, il 24 luglio. E lui è caduto dalle nuvole, sostenendo di non conoscere l’esistenza del Quadro di indirizzi. Mi ha chiesto la disponibilità per un incontro, la settimana successiva. Glielo ho data, aggiungendo che sarebbe stata opportuna la presenza di Di Trapani. Ho avvertito di questo il segretario dell’Usigrai ed ho atteso un invito che non è arrivato!  Sempre mantenendo un silenzio pubblico. Un gruppo di colleghi, riunitosi in un comitato “Come loro”, mi ha chiamato ufficialmente in causa. Dovevo star zitto? Beh, ad altre latitudini, quelle dove si praticano gli inciuci, si fa così. Alla mia, se un collega mi pone un problema lo affronto. Per di più dicendo quel che penso, non assecondandolo. Tanto è vero che qualcuno di “Come loro” (francamente mi piacerebbe parlare con persone e non con sigle) si è lamentato per il fatto che io abbia scritto che la scuola di Perugia non è parte attiva in questa vicenda, essendosi i suoi dirigenti limitati a trarre vantaggio da una decisione presa ad un tavolo Rai. Tavolo al quale c’erano per i giornalisti, accanto a Di Trapani, Fnsi, Inpgi e, indovinate un po’, Cerrato. Qualcuno ha parlato dei diritti degli altri colleghi delle scuole e dei colleghi in genere davanti ad una assunzione straordinaria di 35 persone? No. Nessuno. Già, l’Ordine non c’era. Ma ora deve stare zitto, altrimenti le sue sono “parole pesanti”. Vergogna (questa sì è, consapevolmente, una “parola pesante”).

*Presidente Consiglio nazionale Odg


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