Giornalismo sotto attacco in Italia

Martini e quell’appello ai progressisti

0 0

Con le scelte compiute prima della sua morte, Caro Maria Martini ha lanciato un appello ai tetragoni depositari di una visione normativa: le cure non vanno imposte se non servono all’individuo. Questa l’ultima lezione, che non significa certo una condivisione di tesi opposte a quelle cattoliche, ma il richiamo al senso vero della sfida: la saggezza sta nel porsi al servizio vero dell’uomo (non di un’ideologia, aggiungerei io).
Al riguardo ho trovato una frase del cardinale Carlo Maria Martini a mio avviso importantissima: “Cadute le grandi ideologie, i diversi filoni si stanno come implicitamente accordando sull’esatazione delle ragioni dell’individuo. Preoccupa questa omologazione dei baricentri, sotto lo spinta di una comune logica individualistica, dei diritti privati e della conservazione de privilegi a quelli che li hanno già.”
E’ evidente qui la sottolineatura di una critica: certo progressismo ha finito, con l’esaltazione dei diriti privati, con lo sposare la cultura individualistica. Una riflessione che tocca molti nel profondo, e proprio per questo importantissima.

Vorrei concludere questo breve intervento su un gigante del pensiero contemporaneo, l’autore italiano più venduto all’estero in anni recenti, con alcune sottolineature di chi, culturalmente e umanamente vicino a lui, lo ha conosciuto bene.

Monsignor Vincenzo Paglia, vescovo di Terni: ” negli anni settanta Martini mi disse; mi chiamano a tanti convegni, ma non faccio nulla per i poveri. Insistette e allora lo mandai a casa di un anziano trasteverino. Ogni giovedì pomeriggio andava da lui, lo accudiva, lavava i piatti, puliva per terra, qualche volta gli faceva la spesa. Perchè era convinto che fosse impossibile separare il Vangelo e i poveri.”

Vito Mancuso, teologo: “credeva nel dialogo e lo poteva praticare non solo con gli altri credenti ma anche con i non credenti perchè diceva sempre di aver dentro di sè il credente e il non credente. Non credo sia possibile vivere responsabilmente la propria fede dopo quanto è accaduto nel Novecento senza lasciarsi inquietare dai dubbi.”

Alberto Melloni, storico del cristianesimo: ” Aveva capito benissimo che nel cattolicesimo e più complessivamente nel cristianesimo ci sono due modi di intendere la tradizione: un modo lo potremmo definire “corto”, cioè quello che confonde la tradizione con la nostlagia dei tempi della propria infanzia, e un modo “lungo””, che sa abbracciare tutto l’insieme di una storia complessa come storia d’amore.”

Enzo Bianchi, priore della comunità di Bose: “ho trovato in lui non solo un amico, ma un vescovo che in ogni sua azione era lontano da strategie, da calcoli, completamente libero da ipocrisie: e questo è raro, molto raro.”

Non si può prescindere dalla dimensione dello studioso per parlarne, dal suo amore per la parola di Dio. Ma per me, per come sono fatto e per come vedo il mondo, la grandezza di Martini sta nell’aver detto da arcivescovo una frase molto semplice, tremendamente vera: “abbiamo tutti bisogno di imparare a vivere insieme, da diversi.” E’ la fotografia del vero problema del mondo appena entrato nel XXI secolo.

http://ilmondodiannibale.globalist.it/Detail_News_Display?ID=33495&typeb=0&Martini-e-quell-appello-ai-progressisti


Iscriviti alla Newsletter di Articolo21

Articolo21
Panoramica privacy

Questo sito Web utilizza i cookie in modo che possiamo fornirti la migliore esperienza utente possibile. Le informazioni sui cookie sono memorizzate nel tuo browser ed eseguono funzioni come riconoscerti quando ritorni sul nostro sito Web e aiutare il nostro team a capire quali sezioni del sito Web trovi più interessanti e utili.

This website uses cookies so that we can provide you with the best user experience possible. Cookie information is stored in your browser and performs functions such as recognising you when you return to our website and helping our team to understand which sections of the website you find most interesting and useful.