Come ignorare il “body count” quotidiano della violenza in Nigeria o in Somalia?
Solo nello scorso novembre si sono contate in Nigeria cinquemila vittime in vari attacchi
Solo nello scorso novembre si sono contate in Nigeria cinquemila vittime in vari attacchi
La crisi che la Nigeria sta vivendo apre numerosi interrogativi su una situazione drammatica che si sta consumando sotto gli occhi di tutti
Il sequestro delle 276 studentesse in Nigeria da parte dei terroristi islamici di Boko Haram ha una enorme valenza mediatica. Per settimane è rimasto relegato nelle pagine interne dei giornali ed anche in internet non ha trovato adeguato spazio. Era l’ennesima notizia che arrivava da un paese che da almeno 5 anni è spazzato dalla violenza del terrorismo e dove le 1500 vittime registrate solo nei primi 4 mesi di quest’anno non hanno trovato una adeguata collocazione…
L’Africa si riconferma territorio di conquista per gli integralisti islamici che puntano a trasformare il continente nella punta di diamante della guerra santa. A finire nelle loro mani questa volta sono stati tre religiosi: una anziana suora canadese e due preti vicentini, Gianpaolo Marta e Gianantonio Allegri (nella foto) sequestrati nella notte tra venerdì e sabato a Maroua, nel nord del Camerun. Qui sono attivi i terroristi nigeriani di Boko Haram che stanno diffondendo morte e terrore nel loro paese di origine…
ARTICOLO21 (Circolo di Nairobi) – In Somalia chi fa il giornalista rischia la vita. Nel paese più pericoloso del mondo (come è definito all’unanimità dalle cancellerie diplomatiche internazionali) diffondere notizie mette a repentaglio chi lo fa.
VERSO IL CONVEGNO DEL 2 LUGLIO AL CNEL (Art.21/Fondazione Di Vittorio) – Per avere la certezza del proprio futuro la televisione pubblica deve produrre contenuti validi. Solo così si giustifica il canone e si riesce a restare sul mercato vendendo i programmi anche all’estero. Insomma il modello ancora valido resta quello della “vecchia zia”, così come gli inglesi chiamano la Bbc. Il dibattito che in questi giorni investe la Rai fa emergere con nettezza questa necessità per rintuzzare ogni ipotesi di vendita di reti o pezzi dell’azienda che nonostante i molti acciacchi restano appetibili. In questo contesto le sedi estere della Rai