«È diritto di chi è attaccato difendersi, ma anche la legittima difesa deve rispettare il parametro della proporzionalità. Purtroppo, la guerra che ne è scaturita ha avuto conseguenze disastrose e disumane. Mi colpisce e mi affligge il conteggio quotidiano dei morti in Palestina, decine, anzi a volte centinaia al giorno, tantissimi bambini la cui unica colpa sembra essere quella di essere nati lì: rischiamo di assuefarci a questa carneficina! È inaccettabile e ingiustificabile ridurre le persone umane a mere “vittime collaterali”».
Su queste parole del cardinale segretario di stato Pietro Parolin su quanto avviene a Gaza Papa Leone ha commentato: ha espresso molto bene l’opinione della Santa Sede.
Naturalmente il governo israeliano ha valutato queste affermazioni come un ostacolo al piano di pace, spalleggiato dai giornali italiani della destra, da autorevoli commentatori di giornali ufficialmente non filo governativi, da quella parte dell’opinione pubblica che se parli di sterminio e di genocidio a Gaza ti danno dell’antisemita. Confesso, non ne posso più!
E adesso proibiranno nelle scuole di criticare il governo di Israele, cioè il criminale di guerra Netanyau e affideranno al Mossad il servizio d’ordine della partita di calcio Italia-Israele!
Di fronte ad un presidente di comunità ebraica come quello che a Milano torna a spiegare che bisogna “definire bambino” perché a Gaza chi ha 14 anni spara, è veramente faticoso non infuriarsi e per di più subire accuse infamanti.
Grazie per sempre alla flotilla, ai milioni di persone nelle piazze d’Europa, agli studenti che occupano, ai portuali che bloccano, a tutti quelli che ci mettono la faccia e il corpo senza paura, e al Vaticano che ci invita a fare quello che noi non faremo, perché mai potremo assuefarci al martirio dei bambini. O anche il Papa è antisemita?
