Mille fascisti si sono radunati a Predappio, Paese natale di Mussolini, e hanno marciato verso il cimitero di San Cassiano per commemorare la Marcia su Roma. Tutto come da tradizione annuale. Centinaia di nostalgici e giovani neofascisti attuano questo pellegrinaggio laico, nero, nerissimo, formalmente anticostituzionale, palesemente sovversivo in un Paese basato sulla Costituzione antifascista. Eppure tollerato, negli stessi giorni in cui un giornalista viene picchiato a Roma perché indossa una maglietta con slogan antifascista e viene assaltato il liceo Da Vinci di Genova, occupato dagli studenti per una iniziativa pacifica. Al grido di “Viva il duce”, gli assalitori hanno devastato alcune aule, lasciato decine di scritte e una svastica sui muri, infranto i vetri e svuotato gli estintori. E così, più o meno con le stesse frasi, forse anche peggiori, a Predappio i militanti, una volta davanti alla cripta del Duce, hanno alzato le braccia e le hanno tese in saluti romani dopo il consueto rito del “Presente”. Tra loro anche membri di Forza Nuova. Il tutto sotto gli occhi della polizia.
E ancora c’è qualcuno che dice che il rigurgito fascista in Italia è un’invenzione.
E ancora c’è qualcuno che dice che il rigurgito fascista in Italia è un’invenzione.
