Lettori e lettrici del genere fantasy, oggi mi rivolgo a voi!
L’ultima volta ci siamo lasciati con l’invito a farmi sapere in quale libro non potete fare a meno di tornare, vorrei dirvi che il fantasy ha inondato la mia casella postale e che di conseguenza non potevo esimermi dal parlarne ma la verità è che me l’hanno nominato in tre. No, non si tratta di me, me medesima e me stessa, so che l’avete pensato…
Ad ogni modo, chi sono io per non dare voce alle minoranze? E poi, distruggere qualche brutto pregiudizio non fa mai male.
Finora abbiamo scherzato ma di “minore” in questo genere non c’è proprio nulla. I dati ci dicono che i libri fantasy siano tra i più venduti a livello mondiale, eppure quante volte ci siamo sentiti dire che si tratta di “cavolate per bambini”, che dobbiamo crescere, leggere “libri veri”?
Posto e considerato il fatto che nessun genere è inferiore a un altro, che i gusti sono personali e sacrosanti e che la cultura non la si assorbe solo da un saggio storico (e non è neanche detto che chi apprezza il fantasy sia ignaro del resto della letteratura che ci circonda) quante volte questi commenti ci sono stati fatti da persone che di fantasy non ne hanno mai aperto uno?
No, sebbene sia la loro miglior arma da sfoderare, Harry Potter letto a dodici anni non conta…
La domanda è retorica ma la risposta ve la do lo stesso: troppe! E per quanto mi riguarda, tutte non necessarie.
Adesso, se per qualche secondo riuscissimo a mettere da parte la convinzione che noi appassionati siamo tutti infantili, poco colti e in cerca di letture esclusivamente semplici, potremmo provare a capire il vero motivo per cui questo genere è così richiesto.
Il fantasy offre una via di fuga, una scappatoia da un mondo che spesso ci sta stretto o troppo largo, che è incapace di adattarsi ma pretende di andarci bene, che ci soffoca nella monotonia. Il fantasy permette di incontrare nuove realtà connettendoci con quelle parti di noi che sono costrette a restare assopite ma delle quali non c’è niente di cui vergognarsi. Non c’è umiliazione nel voler sognare con la fantasia, nel volersi perdere in universi imprevedibili anche solo per il gusto di respirare una vita diversa, non c’è infantilità nel voler staccare la testa dai problemi quotidiani e cercare un rifugio. I libri regalano storie e non è la verosimiglianza dei fatti narrati a renderle più reali.
È vero, i fantasy sono spesso (e attenzione, non ho detto sempre) popolati da creature immaginarie, ma potrebbe sorprendere quanto altrettanto spesso siano ancorati alla nostra realtà. I mondi che le ospitano, per quanto a volte stravaganti, non sono poi così diversi dal nostro: conoscono la corruzione, la guerra, la fame e la discriminazione; i loro abitanti soffrono, amano, scherzano, odiano, si abbattono e si rialzano, muoiono e sopravvivono alla perdita; sono figli, amici, madri, padri, sorelle e fratelli, compagni e amanti; sono meschini, crudeli, coraggiosi e generosi ma anche deboli e impauriti. In altre parole, checché se ne dica, sono umani.
C’è una cosa, in particolare, di questo genere che ho sempre amato ed è il senso di comunità che riesce a creare. Le storie si sviluppano quasi sempre su più libri, dando al lettore la possibilità di esplorare i personaggi in tutte le loro sfaccettature, di vederli crescere, sbagliare e imparare dai propri errori per poi ricaderci lo stesso; entriamo a far parte delle loro vite così tanto che nei loro pensieri ci sentiamo a casa, che le loro perdite sono la nostra sofferenza, le loro vittorie il nostro orgoglio, e ci si ritrova a parlare di loro come fossero amici, famiglia (basta pensare alla straordinaria solidità del fandom che sta alla base di questo genere). Io non leggo solo fantasy, c’è una miriade di libri di generi diversi che ho amato, eppure questa sensazione non me l’ha mai restituita nessun altro, e non mi vergogno per questo.
Per concludere, ci tengo a toccare un ultimo punto: il fantasy è un genere per bambini?
Sì, esistono fantasy per bambini… come esistono romance, horror, gialli, romanzi d’avventura ecc. adatti all’infanzia. Il fatto che il primo approccio con questo genere di solito avvenga da ragazzini, però, non autorizza a fare di tutta l’erba un fascio!
Esistono fantasy per bambini come esistono fantasy che non sarebbero affatto capaci di comprendere, e che dite, non è ora di liberarci di questi pregiudizi una volta per tutte?
Se tra voi c’è qualcuno che ha altro da aggiungere sull’argomento, o è in disaccordo su qualcosa o ha solo voglia di saperne di più, vi ricordo che potete scrivermi alla mail: la.posta.inquieta.direbecca@gmail.com
Al prossimo articolo!