Rifiuti in Toscana: la cortina fumogena del Greenwashing. Green Energy, arma di distrazione di massa

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Con Greenwashing si intende una strategia di mercato ingannevole, dove un’organizzazione spende tempo e soldi per un’azione di propaganda ai fini di presentarsi al pubblico come ecologista, minimizzando l’impatto negativo che la stessa provoca nell’ambiente a causa della sua attività. Una definizione che calza a pennello su due delle società più ramificate nel business del trattamento rifiuti in Toscana, Ecofor Service di Pontedera, di cui lo stesso Comune è socio al 28%, e Belvedere SPA, di proprietà del Comune di Peccioli e della Fondazione PeccioliPer – costola dello stesso Comune – che posseggono a Legoli una delle discariche più grandi della Toscana.

Le due aziende trattano anche rifiuti speciali “non pericolosi”, termine rassicurante per introdurre la Green Energy ottenuta attraverso il trattamento dei biogas ricavati dagli stessi. È il leit-motiv su cui si fonda la loro grancassa pubblicitaria che i media locali avallano. Da oltre 10 anni Ecofor immette nella rete 14.000 MW annui, e dal 2024, grazie a un accordo con Terna Spa potrà vendere l’energia rimanente sul mercato libero.

La società, attraverso gli Ecodays patrocinati dal Comune di Pontedera, ha aperto la discarica di Gello al pubblico con un workshop per acquisire futuri clienti, mentre il sindaco si è candidato alle prossime elezioni 2024. Ecofor è anche socio al 32% del Pontedera Calcio.

I Comuni di Peccioli e Pontedera crearono nel 2016 la PALP, Fondazione per la Cultura, che sponsorizza eventi, mostre e convegni.

Ovviamente dietro l’associazione ci sono Ecofor e Belvedere, che utilizzano i loro dividendi derivati dai rifiuti per finanziare tali attività ricreative. E il mecenatismo paga: Ecofor Service ha fatturato nel 2022 € 27.522.852, mentre Belvedere ha raddoppiato con 53,8 milioni.

Peccato solo che i terreni in Toscana siano tra i più contaminati d’Italia. Con la piaga irrisolta del Keu, ceneri con elevata concentrazione di metalli pesanti – tra cui il cromo che diventa cancerogeno a contatto con l’acqua – provenienti dal comparto conciario di Santa Croce sull’Arno. Pontedera, con il cantiere Green Park adiacente allo stadio, a case e scuole, è una delle città più esposte.

La cosca Gallace della ndrangheta, attraverso l’imprenditore Lerose, utilizzava gli scarti della concia – miscelati a cemento e pietrisco – per riempimenti di cantiere che vendeva a costruttori e imprese, a fronte dei certificati di resa inerte rilasciati dalla Regione, il cui presidente Eugenio Giani era oggetto di cospicui finanziamenti per le sue campagne elettorali da parte dello stesso Consorzio dei Conciatori. https://www.iltirreno.it/toscana/2021/04/22/news/l-incomprensibile-testo-letto-da-giani-durante-il-voto-della-legge-pro-conciatori-il-video-acquisito-dai-pm-1.40184392

Lo scrittore Roberto Saviano, invitato dal Comune a Pontedera, ha tenuto un monologo sulle ecomafie al Teatro Era, presenti tra il pubblico Legambiente Valdera e altre associazioni. Secondo la loro testimonianza, lo scrittore ha ricordato i misfatti della camorra che hanno causato la Terra dei Fuochi in Campania, senza però mai menzionare la Toscana e il Keu. Ai giornalisti locali dopo l’incontro ha risposto che avrebbe approfondito in seguito. https://www.iltirreno.it/pontedera/cronaca/2023/09/17/news/keu-cos-e-successo-nel-tempo-1.100384190

Il bubbone dei teloni nel Green Park che coprono la terra tossica, era a soli 200 metri dalla conferenza.

Ecofor è tuttora parte dell’indagine romana che riguarda i rifiuti della Navarra Spa trattati nel depuratore di Ceccano (FR) e poi trasferiti con certificazione fasulla alla discarica di Gello (Pontedera). Intervistato in merito, l’Ad di Geofor, Rossano Signorini, ha dichiarato che i rifiuti laziali incidono minimamente sulla quantità annua presa a carico, negando che contengano Keu. https://contropiano.org/news/ambiente-news/2023/07/11/keu-in-toscana-una-malintesa-economia-del-riciclo-contamina-il-territorio-0162272

Due anni fa ci fu un’accesa protesta da parte dei gruppi di opposizione di Cascina contro l’ampliamento della discarica di Gello che passò comunque. Tutto fu messo a tacere l’anno dopo con un’indennità per disagio ambientale pagata da Ecofor al Comune.

Il Sistema Peccioli

Se parliamo di Greenwashing, sicuramente il maestro del campo è il Renzo Macelloni, sindaco del Comune di Peccioli, uno dei più ricchi della Toscana per l’enorme giro di soldi prodotto dalla discarica di Legoli, 4 milioni di metri cubi, in odore (è proprio il caso di dire) di raddoppio di cubature quest’anno.

Macelloni è stato per 10 anni presidente della Belvedere SPA che tuttora dirige nelle sue azioni sul territorio.

Dopo una battaglia legale con un capogruppo dell’opposizione, nel 2021 lo stesso Comune ha dato vita alla Fondazione PeccioliPer, dividendo le azioni della Belvedere in 25% per la giunta stessa, 35% alla neonata Fondazione e mantenendo il 40% all’Azionariato Popolare, costituito da privati legati comunque al Comune.

È quello che è stato definito il Sistema Peccioli: il Comune si occupa del trattamento rifiuti, Green Economy (energie rinnovabili) infrastrutture e servizi, mentre la Fondazione tratta la parte culturale organizzando spettacoli, mostre, presentazioni di libri, gestendo museo e biblioteca.

https://belvedere.peccioli.net/sistema-peccioli/ Gli utili 2022 sono stati circa 15 milioni, e molti costi sono giustificati come spese di rappresentanza.

https://drive.google.com/file/d/1kighuK-0zFYLu5PpcRfOKaxWBATPBxXv/view?usp=drivesdk

Il tutto a fronte anche di operazioni commerciali autoreferenziali, come la vendita di Belvedere al Comune del Palazzo Senza Tempo ristrutturato per 7 milioni, valutato a inizio lavori 700.000 euro dalla società. Non è dato sapere a quanto siano ammontate le spese di ristrutturazione.

A livello gestione rifiuti, a prima vista l’impatto ambientale sul territorio principale è limitato, anche grazie a controlli compiacenti da parte di Arpat che secondo fonti ben informate è solita avvertire prima dei suoi passaggi, lasciando il tempo in discarica di ricoprire con strati di terra multipli gli arrivi più recenti dei carichi di monnezza, limitando quindi cumuli ed emissioni vistose che possano turbare gli occhi (e i nasi) degli ispettori.

Ma ci sono lembi del territorio come Montefoscoli dove il lezzo è insopportabile, e alcune strade provinciali, come quella che porta a Palaia e Lajatico, devastate dal passaggio continuo dei camion che vanno in discarica. Sono zone ricche di agriturismo, i cui ospiti, molti europei, non gradiscono la vista dei rifiuti e il traffico legato ad essi.

Il Keu è un problema serio anche qui: il rifiuto tossico è stato interrato in molti terreni agricoli, alcuni dei quali farebbero parte della catena di produzione che fornisce ortaggi ai supermercati tra Lucca e Valdera; andrebbero fatte rapidamente analisi sulle aree a rischio, che è difficile quantificare.

Come nel caso del maneggio dell’agriturismo I Lecci, che Macelloni decise di cementificare in situ, giustificando la decisione a fronte di uno studio (commissionato da lui stesso) diretto da Carlo Meoni, ingegnere della Belvedere ed ex presidente, spacciato ai media come “ricercatore indipendente”.

In realtà nello stesso studio si ammette la possibilità che il Keu, cappato in cima, possa comunque percolare sotto, e arrivare nelle falde sottostanti del terreno, soprattutto a causa delle piogge.https://www.quinewsvaldera.it/peccioli-keu-ecco-un-protocollo-di-bonifica-internazionale.htm

In questi giorni è Marco Gherardini sindaco di Palaia, il più fiero oppositore con Legambiente Valdera al progetto di ampliamento della discarica da parte di Belvedere. La Ong riuscì in passato a bloccare faticosamente uno scriteriato tentativo della società di raddoppiare i volumi della discarica di Legoli, che già occupa 4 milioni di metri cubi nel Comune di Peccioli – meno di 5000 abitanti – con una serie di osservazioni sull’impatto ambientale inviate alla Regione.

Tuttavia lo scorso agosto Belvedere è tornata alla carica presentando un nuovo progetto che riduce la portata dell’ampliamento, da 5,27 milioni di metri cubi a 4,3 milioni.

Il che significherebbe comunque arrivare a 8,3 milioni, dai 4 attuali.

Se la Regione darà il benestare, raddoppierebbe il rischio dei rifiuti speciali e fanghi tossici, che minacciano anche gli agriturismo dei comuni limitrofi di Montaione, Palaia e Lajatico, paese natale del tenore Andrea Bocelli, poiché oltre la metà della raccolta è indifferenziata.

A Chianni, come riportato a inizio articolo, è stata riaperta la discarica della Grillaia, a cui saranno destinati 270mila M3 di amianto, rendendo vane le proteste delle associazioni.

Il conflitto d’interesse dei Comuni coinvolti nel business dei rifiuti, appare pressoché insanabile, come dimostrano i casi di Peccioli e Pontedera.

Un conflitto che va a ledere il diritto più importante per i cittadini: la tutela della salute pubblica, come la Terra dei Fuochi e le Acciaierie di Taranto hanno già ampiamente dimostrato.

Sabato 14 Ottobre, il coordinamento Valdera Avvelenata, in una manifestazione davanti a Palazzo Stefanelli, sede del Comune di Pontedera, protesta – insieme a varie associazioni del territorio – contro la mancata gestione del Keu e la presenza delle discariche sul territorio. “la Toscana è governata da un blocco di potere trasversale e senza scrupoli con in testa soltanto una cosa, il denaro – hanno spiegato gli organizzatori – Sono riusciti a condensare nel 5% del territorio toscano, cioè la Valdera, il 50% dei rifiuti di tutta la Regione. Infatti, nel raggio di 15 chilometri, ci sono discariche enormi, come Legoli a Peccioli e la Grillaia a Chianni, chiusa da 24 anni e riaperta per seppellirci con 270mila metri cubi di amianto“.

https://www.quinewsvaldera.it/pontedera-valdera-avvelenata-keu-e-base-fermiamoci.htm

(Libero adattamento da un articolo similare.https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/10/07/in-toscana-le-discariche-si-allargano-cosi-come-il-greenwashing/7307199/

 


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