Cosa ci insegnano gli elettori polacchi

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In attesa dei risultati definitivi sono due i dati principali del voto in Polonia sui quali riflettere: l’alta affluenza alle urne, pari al 72.9 degli aventi diritto, e la netta affermazione della coalizione di opposizione alla destra che negli ultimi otto anni ha governato il Paese. Per ora centristi, sinistra e liberali pare possano contare sulla maggioranza assoluta in Parlamento, grazie a 248 seggi su un totale di 460.

Perché utilizzare il chiaro segnale di svolta che viene dall’elettorato polacco? Perché ci dice che è il frutto dei disastri che sul piano della democrazia interna il partito di Jaroslaw Kaczynski, Diritto e Giustizia, ha causato e dei danni prodotti dal progressivo allontanamento dagli obiettivi comuni dell’Unione Europea. I polacchi sono andati in massa a votare per cambiare convinti che la forza della democrazia risieda ancora nel voto.

Primo insegnamento per noi: dovremo attendere anni prima di verificare che le politiche dell’attuale maggioranza di governo causerà gravissimi danni all’economia, alla società, ai diritti individuali, alla collocazione internazionale dell’Italia? Il modello scelto dalla Meloni e dalla sua coalizione è proprio quello polacco-ungherese. Davvero aspetteremo che si sviluppi tutto il progetto di involuzione democratica e contro la Costituzione che sta già mostrando chiari e netti segnali di tentativi d’attuazione?

Nella nostra solida democrazia il voto e solo il voto riuscirà a sconfiggere questa tendenza e quindi il primo compito di tutti i democratici, lasciando da parte personalismi e avversioni, sarà quello di riportare alle urne i cittadini, a partire dalle prossime elezioni europee. Basta con la rassegnazione, con l’astensione perché ‘tanto non cambia nulla’. I polacchi ci stanno dimostrando esattamente il contrario.

Seconda riflessione. L’instancabile lavoro d’opposizione svolto da Donald Tusk, non solo è riuscito a portare in piazza pochi giorni prima del voto un milione di cittadini, ma ha saputo trovare la strada per aggregare intorno alla sua Coalizione Civica (in polacco Platforma Obywatelska, PO), anche la Terza Via e la Sinistra. Strada dell’unità che ha avuto successo, sconfessando tutti i sondaggi.

Le opposizioni nostrane impareranno qualcosa o lasceranno che la destra porti a compimento tutti i danni alla sanità, alla scuola, alla solidarietà, all’accoglienza, all’isolamento in Europa preannunciati e già praticati da un governo che ha più volte dichiarato e dimostrato di avere come riferimento l’autoritarismo sul modello ungherese-polacco?


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