“Attacco intenzionale”, ferito sotto il fuoco russo in Ucraina il reporter Claudio Locatelli

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“Sto bene ora, e vi ringrazio della vicinanza e della solidarietà perché in questi momenti è fondamentale sapere che non si è soli. Domattina (ndr. mercoledì 21 dicembre) tornerò a Kherson per indagare cosa è successo e perché abbiano attaccato la nostra macchina su cui è visibile in maniera chiara la scritta press”. Queste le parole di Claudio Locatelli, raggiunto al telefono da Monica Andolfatto, segretaria regionale del Sindacato giornalisti Veneto, che gli ha espresso pieno sostegno anche a nome del presidente della Fnsi, Giuseppe Giulietti, mettendosi a disposizione del collega. Il reporter padovano è rimasto ferito ieri lunedì 19 dicembre in Ucraina mentre era a Kherson. La sua auto è stata centrata da un colpo di artiglieria seguita, da quanto ha raccontato, da raffiche di mitra. Il giornalista freelance, esperto in reportage di guerra, che viaggiava con l’autista ha dichiarato di essere stati  bloccati sotto tiro prima di riuscire a mettersi in salvo.  Per fortuna la ferita riportata è lieve. Secondo Locatelli l’attacco subìto è di carattere intenzionale e il fuoco proveniva dalla sponda oltre il fiume Dnipro, dove si trova l’esercito russo.

“Sparare sulla stampa non ha scuse. Stiamo bene per fortuna, continueremo a verificare e riportare questo conflitto proprio in risposta a chi vuole farci tacere, a chi tenta di calunniare a chi prova ad oscurare il nostro impegno sul campo”, ha scritto sul suo profilo fb.

(a cura della redazione del Sindacato Giornalisti Veneto)


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