Da Firenze in 20.000 per dire no alla guerra. In collegamento sul maxi schermo anche il presidente ucraino Zelensky

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In oltre ventimila sono arrivati a Firenze, in piazza Santa Croce per dire no alla guerra. Tanta gente comune, tante associazioni, anche articolo 21 ha aderito, ci sono rappresentanti dei partiti e del Governo, rappresentanti istituzionali dell’Unione europea per partecipare alla grande manifestazione organizzata dal sindaco di Firenze Dario Nardella, che è anche presidente di Eurocities, la sigla che racchiude le principali città europee. L’incontro si apre con un ricordo del presidente del Parlamento Europeo David Sassoli, recentemente scomparso. Viene riproposto uno dei suoi discorsi in cui sottolinea l’importanza dell’Europa unita. Suonano le campane, 17 sono i rintocchi che risuonano in piazza Santa Croce come 17 i giorni di guerra in Ucraina. “La nostra non è una risposta a talune manifestazioni italiane- dice il sindaco di Firenze Dario Nardella – la nostra è un’iniziativa europea per reclamare subito la pace. Facciamo sentire la voce delle città europee.” In collegamento, visibile su un maxi schermo c’è anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. “Noi ucraini siamo grati a tutti voi- le sue parole rimbombano nella piazza gremita- chiedo a ognuno di voi di non dimenticarci. Questa guerra non è stata iniziata da noi ed è contro le persone pacifiche- e poi continua- Ognuno di voi ha una foto dei propri cari sul telefono. Noi non ce ne rendiamo conto ma sappiamo che queste foto non sono le ultime di queste persone, perché siamo convinti che vedremo di nuovo le persone da noi amate, vedremo come crescono i nostri bambini. Sono 79 i bambini uccisi in guerra. Questo numero non deve cambiare più. Le forze armate russe cercano di distruggere intere città. Mariupol è assediata, la bombardano 24 ore su 24, hanno distrutto addirittura la clinica ostetrica di un ospedale infantile. Bombardano gli ospedali infantili perché non nascano più figli – dice Zelensky parlando dei russi – Immaginate cosa significa quando non si riesce a trovare la pace neanche in chiesa, perché vengono bombardate anche le chiese. Come l’Europa può aiutare sé stessa? La guerra è contro l’Europa e il suo modo di vivere. Voi capite perché siamo diversi, perché noi viviamo e loro uccidono. Sono convinto che cercherete di fermare la guerra come lo sta facendo ogni ucraino- prosegue il premier ucraino- servono le sanzioni contro la Russia perché ogni soldato russo capisca il prezzo di ogni sparo. Serve che il mondo degli affari capisca che i russi distruggono la vita. Ogni azienda multinazionale deve uscire dalla Russia”. Poco più in là il segretario del Partito democratico Enrico Letta, intervistato dalla Rai dichiara “Questa piazza è una risposta straordinaria all’aggressione russa. Da Zelensky abbiamo sentito parole forti, coinvolgenti, emozionanti. Sono parole di chi chiede maggiore responsabilità da tutti noi. La Ue deve fare di più per cercare la pace e convincere la Russia a fermarsi”. Sul grande schermo si susseguono i messaggi dei sindaci delle cento città europee che si sono collegate con la piazza fiorentina dove si tiene la manifestazione. C’è anche il videomessaggio di Roberta Metsola, presidente del Parlamento Europeo: “Siamo al fianco degli uomini e donne che combattono contro questa invasione ingiustificata. I sindaci hanno un ruolo chiave affinché lo stato di diritto sia sempre garantito nella vita quotidiana dei cittadini. Condanniamo l’aggressione ed esprimiamo la nostra solidarietà a chi soffre. L’Europa comincia nelle sue città e nei suoi comuni” tra i tanti messaggi quello dell’ex attaccante del Milan Andriy Shevchenko, ucraino, che dice “Dobbiamo fermare la strage di innocenti, vogliamo vivere in pace. Grazie per gli aiuti che state inviando, non potrò mai dimenticare quello che la mia seconda patria, l’Italia, sta facendo per il mio Paese”. Sul maxischermo un gruppo di star internazionali per l’Unicef, in un video, interpreta Imagine di John Lennon. E’ la sigla di chiusura della manifestazione ‘Cities stand with Ukrainè, organizzata da Eurocities a Firenze. La gente in piazza non se ne va, continua a cantare insieme la canzone mentre sventolano le bandiere della pace e dell’Ucraina.

 


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