Quanti tra noi presenti il 27 febbraio del 2002 alla nascita dell’Associazione Articolo 21 liberi di… nella saletta della Fnsi nella quale fummo riuniti da Beppe Giulietti che ne annunciava la fondazione, avrebbe avuto il coraggio o la speranza di credere che sarebbe durata a lungo e che avrebbe avuto un ruolo tanto importante nel mondo dell’informazione?
La gran parte di noi proveniva da esperienze condivise con Giulietti sia nel ‘Gruppo di Fiesole’, sia nell’Usigrai. Ne conoscevamo bene la capacità di aggregare, sarebbe stata uguale la sua determinazione a continuare? Erano anni terribili, con attacchi durissimi da parte del potere berlusconiano che tentò in tutti i modi di condizionare l’autonomia e l’indipendenza della stampa, a partire dal famoso editto contro Biagi, Santoro e Luzzatti emesso dalla tribuna di una conferenza stampa in Bulgaria.
Con l’unica, solida arma della Carta Costituzionale in mano, Giulietti attivò iniziative territoriali, ed anche aziendali, per verificare quanto quel sacrosanto articolo 21 del documento su cui è stata costruita la repubblica democratica venisse applicato o almeno rispettato. La prima e più significativa strada seguita fu quella di coinvolgere i cittadini, non solo i giornalisti, come detentori del diritto-dovere ad informare ed essere informati.
Questa impostazione dell’associazione si dimostrò subito vincente. A Cagliari, ad esempio, il primo nucleo organizzativo venne costituito prevalentemente da insegnanti, professionisti, impiegati e la prima prova pubblica ebbe un grande impatto.
Era il 2004, per l’esattezza l’11 marzo, il giorno del tragico attentato alla stazione Atocha di Madrid, nel quale furono uccise 191 persone inermi. La notizia, giunta mentre si discuteva con Beppe Giulietti e Michele Santoro davanti ad oltre 1.000 persone accalcate nel Cine-Teatro Alfieri di Cagliari dello stato dell’informazione sarda alla vigilia delle elezioni regionali, poi vinte da Renato Soru – anch’egli presente –, ci sconvolse tutti e ci spinse a produrre un duro documento di condanna.
Tre anni più tardi, nel 2007, il 15 novembre, a Nuoro, città scelta per la sua collocazione al centro dell’isola, quindi equidistante da Cagliari e Sassari, al Teatro Eliseo affollato da studenti che salutarono con un’ovazione l’intervento di Beppe Giulietti, organizzammo il convegno “Gramsci Giornalista” nel settantesimo anniversario della morte del grande pensatore. Collaborarono l’Assessorato regionale alla Pubblica Istruzione, il Comune di Nuoro, l’associazione ‘l’Intermezzo’, l’Ordine dei Giornalisti e l’Associazione della Stampa della Sardegna. L’articolazione degli interventi consentì di analizzare a fondo il contributo determinante dato da Gramsci alla costruzione di un’idea de giornalismo impegnato nella ricerca della verità, da lui ritenuta ‘sempre rivoluzionaria’ (mai come in questi tragici giorni ne è stata confermata l’attualità). Quella bella, interessante giornata è stata poi ricostruita in una pubblicazione nella quale sono state raccolte le sintesi delle argomentazioni di tutti gli intervenuti.
Negli anni successivi le due iniziative più importanti si sono tenute davanti al Palazzo di Giustizia di Cagliari e sulla scalinata del Bastione Saint Rémy, entrambe molto partecipate.
Ora, dopo due anni di segregazioni forzate a causa della pandemia si ricomincia, e nel più significativo dei modi. Ancora una volta grazie ad una felice intuizione di Beppe Giulietti: nelle celebrazioni del ventennio dell’Associazione, perché non rinnovare il forte legame che unisce le sue scelte di campo, la sua attività, alle formidabili elaborazioni di Gramsci? E quale il luogo più simbolico per riaffermarlo se non Ghilarza, il comune che ospitò i suoi primi passi negli studi e a cui è dedicata la Casa Museo?
La proposta è stata accolta con entusiasmo immediato e così sabato prossimo 5 marzo nell’Auditorium Comunale del paese si terrà la manifestazione per celebrare in Sardegna i vent’anni dell’Associazione Articolo 21 liberi di… Vi prenderanno parte il sindaco ed altri amministratori, l’associazione Per Antonio Gramsci, il presidente e il direttore della Casa Museo Giorgio Macciotta e Paolo Piquereddu, i presidenti dell’Assostampa Celestino Tabasso e dell’OdG sardo Francesco Birocchi, il responsabile della rivista Studi Storici della Fondazione Gramsci, Leonardo Rapone, gli storici Luciano Marrocu e Gianni Fresu, la segretaria dell’Istituto Regionale Gramsci, Sabrina Perra a cui seguiranno le conclusioni di Beppe Giulietti.
Lo stesso presidente della Fnsi, nonché fondatore di Articolo 21 liberi di… prenderà parte l’indomani, domenica 6 marzo, all’iniziativa per ricordare Piero Mannironi, grande giornalista d’inchiesta, organizzata a Cagliari dall’Associazione Stampa Sarda: gli sarà intestata la sala assemblee. Giulietti, che gli è stato vicino nell’ultimo periodo della malattia che lo ha ucciso, lo ricorderà e gli dedicherà una tessera ad honorem.