Patrick Zaki trasferito al carcere di Mansura alla vigilia dell’ennesima udienza. «Speriamo che domani il giudice riconosca che c’è stato un errore. Se invece Zaki dovesse essere condannato e l’unica possibilità fosse quella di chiedere la grazia al presidente egiziano Al-Sisi, chiediamo che ci sia anche la firma di Mario Draghi». E’ la richiesta di Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, che ha partecipato ieri pomeriggio al flashmob organizzato ai giardini Margherita per chiedere la liberazione dello studente egiziano del master Gemma dell’Università di Bologna detenuto da 22 mesi. All’evento in molti hanno manifestato solidarietà allo studente, ricordando il suo legame con la città dalla quale ha preso il via la campagna per chiederne la liberazione.
Oggi si terrà infatti la terza udienza del processo a suo carico e lo studente è accusato di diffusione di false notizie attraverso articolo giornalistici. Rischia fino a cinque anni di carcere e l’eventuale sentenza non prevede l’appello.
Alle 17.30, Amnesty International ha organizzato un presidio in piazza Bocca della verità, a Roma, nel quale si attenderà l’esito dell’udienza. Articolo21 ha aderito ai presidi e sarà presente anche a Roma