Kessler, ottantacinque anni di splendore 

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I migliori auguri ad Alice ed Ellen Kessler, le mitiche gemelle tedesche che esattamente sessant’anni fa costituirono una rivoluzione nell’abbottonato contesto della televisione italiana, irradiando con la propria bellezza e il proprio talento scenico “Studio Uno”, uno dei primi grandi varietà nella storia della RAI.
È superfluo sottolineare ciò che abbia rappresentato per il costume italiano la comparsa sulla scena del popolare motivetto Da-da-un-pa, un autentico tormentone che fece cantare e ballare la generazione che aveva vissuto gli orrori della guerra e se li lasciava definitivamente alle spalle dopo tre lustri di immani sacrifici.
Era l’Italia del boom, l’Italia che volava, l’Italia del benessere diffuso, delle prime vacanze estive, della Cinquecento e di Ettore Bernabei, uno dei dirigenti più lungimiranti che il servizio pubblico abbia avuto.
Le gemelle Kessler, con la loro bellezza esuberante, le loro mitiche gambe e la loro simpatia dirompente, hanno conquistato i cuori di milioni di italiani, diventando familiari per un Paese ancora profondamente bigotto e legato a schemi e pratiche che oggi farebbero sorridere ma all’epoca erano pressoché indiscutibili. Diciamo, dunque, che se abbiamo compiuto qualche passo avanti nella modernizzazione dei costumi è stato anche merito loro, se non altro perché ci hanno mostrato un altro modo di essere e sono riuscite a rendere più aperto e progressista un contesto televisivo che, fino a quel momento, aveva consentito ben poche innovazioni, meno che mai dal punto di vista sessuale.
Buon compleanno a due rivoluzionarie col sorriso, a due sorelle che hanno amato e continuano ad amare l’Italia, a due simboli che hanno influito molto sullo sviluppo della nostra comunità, in una stagione del mondo nella quale era ancora consentito guardare al futuro con ottimismo. La sensazione, pertanto, è che dietro le meritate celebrazioni si celi molta nostalgia e un po’ di comprensibile rimpianto.

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