“Fermiamo la bomba atomica”. 10 ottobre Marcia PerugiAssisi della pace e della fraternità

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Mentre il mondo tiene gli occhi puntati sul Giappone e sulle Olimpiadi di Tokyo, dal 6 al 9 agosto ricorderemo il lancio delle prime bombe atomiche sulle città giapponesi di Hiroshima e Nagasaki.

Due sole bombe. Oltre 210.000 morti e 150.000 feriti.

Dopo 76 anni da quella impressionante tragedia, siamo costretti a riprendere la parola per denunciare il pericolo che stiamo correndo. È il pericolo nucleare. Il pericolo che è diventato il più grande del mondo. Persino più grande dell’emergenza climatica che minaccia la sopravvivenza del pianeta. È un pericolo tremendo che sta crescendo in modo vertiginoso senza limiti né confini.

Il fatto che non se ne parli rende l’allarme ancora più drammatico. Coloro che hanno la responsabilità di proteggerci non ne fanno parola. Ma il problema esiste. Pochi sanno cosa sta accadendo e in molti pensano che sia meglio così.

Le armi nucleari, che l’Onu vorrebbe abolire, oggi continuano a terrorizzare il mondo. Una sola bomba atomica è in grado di sterminare dieci milioni di persone. Oggi nel mondo se ne contano più di ventimila. E molte altre sono in costruzione nei migliori laboratori tecnologici del mondo. Una sola frazione è sufficiente a distruggere l’umanità intera. Cinque paesi sono in grado di sparare queste bombe praticamente in ogni angolo della terra. Molti altri sono pronti ad usarla. E poi c’è il pericolo terrorismo.

Se qualcuno vuole farsi una bomba atomica può trovare le informazioni nel dark web. Bastano 50 kg di uranio arricchito (ce ne sono tonnellate in giro per il mondo) che si possono contenere in un volume di 9/10 litri e un garage di 50 metri quadrati. L’unica incertezza è se la bomba-fatta-in-casa avrà una potenza distruttiva pari alla metà o al doppio di quella lanciata dagli Stati Uniti su Hiroshima causando oltre 140.000 morti.

Un attacco informatico, come quello che ha colpito la Regione Lazio in questi giorni, alle armi nucleari o ai sistemi correlati, avrebbe conseguenze catastrofiche.

C’è un solo modo per cercare di impedire che questo accada: impegnarci tutti assieme per eliminare tutte le armi nucleari. Non è una cosa desiderabile. È una necessità storica urgentissima.

Con l’entrata in vigore il 22 gennaio 2021 del Trattato delle Nazioni Unite sulla proibizione delle armi nucleari oggi è possibile!!!

Flavio Lotti
Coordinatore Marcia PerugiAssisi


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