‘Oltre ogni cosa’: un romanzo commovente e profondamente umano sul tema dell’eutanasia 

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Confrontarsi con i temi dell’eutanasia e del fine vita è qualcosa di molto difficile che nel nostro Paese alimenta da anni un acceso dibattito. Claudio Volpe con il suo “Oltre ogni cosa” edito da Laurana Editore, nella collana Rimmel (160pp, 16Euro) – in libreria dallo scorso 13 maggio – propone un romanzo intenso, commovente e profondamente coraggioso.

Lo fa raccontando la storia di Alba e Pietro, un’affermata pianista della scena romana lei, un professore universitario di fisica lui. Innamorati da sempre, superati da poco i 40, si trovano di fronte al bivio tra carriera e famiglia. E proprio mentre l’idea di un figlio sembra pian piano farsi strada, l’offerta di lavoro che viene fatta ad Alba da parte da parte di un’etichetta nipponica a seguito di un concerto, sembra sparigliare le carte destando non pochi attriti tra i due. Poi, d’improvviso, il buio. Un incidente stradale, dal quale Pietro esce illeso, modifica la loro vita per sempre. Alba, dopo settimane di coma, si risveglia prigioniera di un corpo morto. Condannata alla paralisi totale e ad un’assistenza continua, quella donna piena di vita e di entusiasmi si trova prigioniera di sé stessa, bloccata e muta, capace di comunicare solo attraverso un lettore ottico. In una vita che non è più vita e che lei rifiuta con tutta sé stessa, chiedendo al marito di lasciarla andare, si inserisce Carlo, un ragazzo di bell’aspetto disposto a soddisfare i desideri sessuali di donne con gravi handicap. In una continua alternanza di presente e passato, di quotidianità e ricordi, le vite dolorose di Pietro e Alba si legano indissolubilmente e in modo crescente a quella di questo giovane, lui stesso vittima di un destino infausto.

E mentre la vita prende strane pieghe, con scelte per molti incomprensibili, quello che resta, palpabile, è l’amore profondo che lega Pietro e Alba. Un amore che riesce davvero ad andare oltre ogni cosa. Un amore tanto forte che dopo un lungo e travagliato percorso fatto di espiazione e rinascita, porterà Pietro ad accogliere l’istanza di sua moglie di porre fine al proprio dolore. Con una scrittura fluida e pacata ma al contempo intensa e a tratti tagliente, Claudio Volpe racconta con una delicatezza estrema una storia toccante e profondamente umana che è, prima di tutto, un inno alla vita, con tutte le sue declinazioni, anche le più irreversibili.


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