Giornalisti dal mondo, storie di censura e libertà in una due giorni di Amnesty International

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Khaled Drareni, giornalista indipendente algerino, vuole costruire un futuro migliore per la sua nazione ed è stato arrestato più volte per aver semplicemente svolto il proprio lavoro.

Alcune ricerche di Amnesty International hanno messo in luce che ancora oggi la libertà di stampa è a rischio.
L’affermazione dei princìpi in difesa della libertà di stampa, del pluralismo e dell’indipendenza dei media come elementi fondamentali per la difesa della democrazia e il rispetto dei diritti umani, sono di fondamentale importanza.

Cosa accade in Italia e nel mondo a chi fa semplicemente il suo dovere?

Amnesty International organizza due incontri dedicati all’argomento. Uno stasera alle 18.30 sulla pagina Facebook “Amnesty Molfetta”, l’altro domenica 20 alle 18 sulla pagina

Stasera dibattito insieme a Francesca Borri corrispondente di guerra con base in Medio Oriente che tanto ha scritto e fatto per cercare verità sulla morte di Giulio Regeni, e Fabiana Pacella, giornalista vincitrice del premio Daphne Caruana Galizia e portavoce di Articolo21 Puglia, con Clara Spagnoletta di Amnesty Molfetta..

Domenica, sulla pagina “Amnesty Bari”, oltre alla storia di Drareni, anche quella Gustavo Gatica, studente di psicologia cileno, l’8 novembre 2019 manifestava per chiedere un cambiamento nel Paese: è rimasto cieco dopo essere stato raggiunto da proiettili sparati dalla polizia.

Le storie di Khaled e Gustavo sono simboli del difficile esercizio della libertà di manifestare il proprio pensiero, attraverso il lavoro di giornalista o con l’attivismo civile. Per questo sono state scelte da Amnesty International per l’annuale maratona globale di raccolta firme Write for Rights.

Si parlerà di difesa della libertà di stampa e di espressione, insieme a Fabiana Pacella e a Dario Gambacorta, attivista del Gruppo Amnesty di Bari, modera Dino Mangialardi di Amnesty.


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