Covid, si è spenta Lidia Menapace. Partigiana e Grande Dame del femminismo

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Lidia Menapace, al secolo Lidia Brisca, non ce l’ha fatta. È spirata nel cuore di una notte di pieno inverno in una letto del reparto malattie infettive dell’ospedale ‘San Maurizio’ di Bolzano dove da giorni lottava contro il Covid-19. Aveva 96 anni, politica italiana ma soprattutto ex partigiana combattente e punto di riferimento del movimento femminista in Italia tanto da essere soprannominata la ‘Grande Dame’. Novarese di nascita (era nata il 3 aprile 1924), da giovanissime prese parte alla Resistenza e, nel dopoguerra, si era impegnata nella Federazione universitaria cattolica italiana. Laureatasi all’universita’ Cattolica del Sacro Cuore di Milano, nel 1952 si trasferi’ in Alto Adige. Nel 1964, militante dell’allora Democrazia Cristiana, venne eletta prima donna in consiglio provinciale a Bolzano – l’altra era Waltraud Gebert Deeg (Svp), madre di Waltraud, adesso assessore provinciale – e prima donna a sedere in giunta provinciale. Il trasferimento nel capoluogo altoatesino non impedi’ alla Menapace di insegnare presso l’universita’ Cattolica con l’incarico di Lettrice di Lingua italiana e metodologia degli studi letterari. A far interrompere improvvisamente la sua collaborazione con il prestigioso ateneo milanese la pubblicazione del 1968 di un documento dal titolo ‘Per una scelta marxista’. Lo stresso anno lascio’ anche la Dc per diverse visioni politiche. Le sue idee volgevano sempre di piu’ verso il Partito Comunista italiano e, nel 1969, figura tra le fondatrici del quotidiano ‘Il Manifesto’. A meta’ degli anni Settanta entra a far parte del Comitato per i diritti civili delle prostitute e agli inizi degli anni Ottanta e’ consigliere a Roma nelle liste del Partito di Unita’ Proletaria. Il punto piu’ alto della carriera politica della Menapace risale all’aprire del 2006 con l’ingresso in Senato dopo essersi candidata nel Friuli Venezia Giulia per Rifondazione Comunista-Sinistra Europea. Nel corso dello scrutinio segreto per l’elezione del presidente della Repubblica italiana del 2006, Menapace ottenne alcuni voti. Nel corso della XV Legislatura al Senato, durata esattamente due anni, diventa prima membro e poi anche segretario della commissione Difesa ma anche presidente della Commissione di inchiesta sull’uranio impoverito. Nel 2011 e’ nominata nel Comitato Nazionale dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia. Lo scorso anno dopo il 95esimo compleanno, Lidia Menapace era stata premiata per il lavoro svolto nella Societa’ altoatesina di scienze politiche e nominata ‘Personalita’ politica dell’anno 2018. Esattamente un anno fa, era il 13 dicembre, in piazza Mazzini a Bolzano durante un flash mob delle Sardine, Menapace disse: “quando le piazze si riempiono e’ buon segno, io ero partigiana combattente ma non volevo portare armi: si puo’ resistere anche senza”.


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