#Scortamediatica, oggi più che mai riflettori accesi su Giulio Regeni e Patrick Zaki

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Patrick Zaki soffre d’asma e corre un alto rischio di contrarre il Coronavirus. A lanciare l’allarme i suoi amici e i familiari dalla pagina Facebook “Patrick Libero”. Oggi, come ogni 14 del mese, nella giornata della scorta mediatica per chiedere “Verità per Giulio Regeni” la richiesta della sua liberazione è più forte che mai. Lo studente egiziano dell’università di Bologna arrestato il 7 febbraio, appena rientrato in Egitto dall’Italia, comparirà di nuovo davanti ai giudici il 21 marzo.
La scorsa settimana, dopo aver protratto per ore l’udienza sul suo caso, i giudici della Procura per la sicurezza dello Stato non hanno comunicato ufficialmente la decisione. Una sola la certezza. Patrick è rimasto in cella nella prigione di Tora. Anche se la decisione ufficiale agli avvocati è stata comunicata solo due giorni dopo, la notizia che la detenzione fosse stata rinnovata per altri 15 giorni era arrivata già nelle prime ore del pomeriggio il 7 marzo.
Il 27enne di Monsoura era stato prelevato dalle forze di sicurezza non appena rientrato nel Paese. Propaganda sovversiva su Facebook e incitazione alla violenza le accuse che gli sono state rivolte.
Uno dei due legali che difendono Zaki, Walid Hassan aveva affermato qualche giorno prima dell’udienza che un prolungamento dell’arresto fosse probabile.
La preoccupazione che lo studente potesse non essere liberato si è acuita quando è stato trasferito dalla prigione pubblica di Mansoura al complesso carcerario alla periferia sud del Cairo.
L’annuncio che l’udienza per la sua detenzione si sarebbe svolta a porte chiuse, impedendo anche a osservatori internazionali come le rappresentanze diplomatiche, ha poi lasciato pochi dubbi sull’esito della decisione.
“È un fatto gravissimo che la Procura egiziana abbia negato l’accesso in aula ai rappresentanti delle ambasciate e in particolare a quella dell’Italia, che ha un ruolo nella vicenda di Zaki, essendo uno studente dell’Universita’ di Bologna. E’ un avvenimento che va stigmatizzato e il governo italiano deve farlo. E’ inoltre un segnale di protervia da parte delle autorita’ giudiziarie egiziane, che non fa ben sperare sull’esito di questo caso” ha dichiarato Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, invitando an ora una volta a firmare l’appello per la liberazione di Patrick che Articolo 21 sostiene e rilancia anche in questa giornata dedicata alla scorta mediatica per Giulio Regeni e tutti i Giulio d’Egittoq.


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