Sassi e vigliaccheria contro la targa di Peppino Impastato a Bitonto

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Sassi e vigliaccheria. Ché in fondo alla fine dell’anno, ognuno sceglie i botti che preferisce.

E questi sono botti che fanno cilecca. E nulla possono contro i germogli del bene.

A Bitonto in provincia di Bari, ignoti che come tali dimostrano ancora una volta di non avere il coraggio delle loro azioni, pur scellerate, hanno preso a sassate il nome di Peppino Impastato, hanno sfogato la propria becera solitudine d’animo contro le luminare che nel centro storico raccontano un impegno chiaro e determinato e recitano “La Mafia Uccide, Il Silenzio Pure. “

E dietro al silenzio si cela, colpevole, questo gesto al sapore di sfida. Sfida vigliacca senza volto.

Cui il sindaco, Michele Abaticchio, ha risposto con altrettanta sfida. Reale, vera, perché a viso aperto.

Le scritte torneranno, l’impegno contro le mafie  e l’omertà restano. “Quella frase ve la imprimeremo nella testa, davanti alla vostra casa”, ha detto il primo cittadino, rilanciando con l’invito alla comunità intera e alla gente di buona volontà, a prendere parte alla manifestazione pubblica a Porta Robustina in memoria di  Anna Rosa Tarantino, uccisa a 80 anni, nel 2017, durante un conflitto a fuoco nelle vie del paese.

La sottocoltura della violenza e la cultura della legalità. Sullo stesso terreno di gioco. A ricordare, se ve ne fosse bisogno, che ogni dado riserva più facce, e la partita val bene l’impegno di una squadra che si chiama comunità, in questo caso.

Le mafie perdono, laddove si abbatte il silenzio. Perdono, quando si mette la faccia. Perdono, quando le solitudini diventano comunità.

 

 


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