Tutti con Glenn Greenwald contro le minacce

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La Federazione nazionale della Stampa italiana si unisce alla Federazione internazionale dei giornalisti (Ifj) e alle sue affiliate, la Federazione nazionale dei giornalisti brasiliani (Fenaj) e la Federazione delle associazioni dei giornalisti di Spagna (Fape), nel condannare i pesanti attacchi di cui è vittima in questi giorni il giornalista americano Glenn Greenwald.
Il premio Pulitzer, fondatore del giornale online The Intercept Brazil, è finito al centro di una campagna di odio fatta di insulti, fake news diffuse sui social network al fine di screditarne il lavoro e minacce – anche di morte – per una serie di reportage sull’operazione Lava Jato, l’inchiesta giudiziaria che portò all’arresto, fra gli altri, dell’ex presidente brasiliano Lula, spianando di fatto la strada all’elezione di Jair Bolsonaro.
Le minacce sono iniziate il 9 giugno, quando The Intercept Brazil ha pubblicato un primo reportage riportante alcuni messaggi che rivelerebbero indebite interferenze da parte dell’allora giudice Sergio Moro, ora ministro del governo Bolsonaro, nel lavoro dei pubblici ministeri che indagavano nell’ambito dell’inchiesta Lava Jato. Per queste rilevazioni, il presidente brasiliano ha di recente minacciato pubblicamente che Greenwald «potrebbe essere incarcerato».
Si tratta solo degli ultimi tentativi di imbavagliare il lavoro investigativo di Glenn Greenwald, il quale ha di recente denunciato in un’intervista che lui e il suo team hanno ricevuto minacce di morte che facevano riferimento anche agli uomini della sua scorta, alla sua casa, alle attività di suo figlio e alla vita privata. La Federazione nazionale della Stampa italiana, nell’esprimere solidarietà a Greenwald, fa proprio l’invito rivolto da Ifj, Fenaj e Fape alla comunità  internazionale a condannare gli attacchi del presidente Bolsonaro alla stampa e a contrastare le derive autoritarie che, ovunque del mondo, mettono a repentaglio la libertà di informazione e il diritto dei giornalisti alla tutela delle fonti.


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