ESCLUSIVA – “Sua Santità Papa Francesco, questo è ciò che vorrei sapesse prima del Suo incontro con il presidente Putin”

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La visita di Putin a Papa Francesco. Grazie alla nostra collaboratrice Asmae Dachan Articolo21 pubblica in esclusiva una lettera-appello dello scrittore siriano cristiano Roger Asfar al Pontefice per chiedere pietà per i civili di Idlib.  L’autore si rivolge al Papa che è stato l’unico leader mondiale a esprimere preoccupazione per i civili di Idlib già lo scorso settembre. 

Sua Santità Papa Francesco,

Mi permetta di presentarmi. Il mio nome è Roger e sono un cittadino siriano di Aleppo. Sono anche un cristiano. Ho vissuto seguendo i precetti cristiani per molti anni, ho studiato filosofia e teologia cattolica, ero un giornalista e un ricercatore e al momento mi sto specializzando in relazioni cristiano-musulmane all’università di Saint Joseph a Beirut (USJ).

Per anni, ho lavorato con i rifugiati per attuare programmi di assistenza umanitaria  transfrontaliera in supporto dei più vulnerabili in Siria, specialmente coloro che vivono sotto bombardamenti e in aree sotto assedio e coloro che subiscono le conseguenze del continuo conflitto al di là delle loro credenze religiose ed opinioni. Tale impegno mi ha dato la possibilità di capire in maniera profonda e realistica la realta’ di ciò che è successo e sta succedendo nel mio paese.

Sua Santità, durante le crisi non vi sono divergenze tra le persone di buona volontà su quale sia il giusto atteggiamento di cristianità o quali siano le giuste scelte etiche. Tuttavia, uno dei problemi più grandi che abbiamo oggi è che non sembriamo di poter trovarci d’accordo sui fatti: su cosa stia succedendo davvero, la disseminazione delle “fake news” e diffusione mirata di disinformazione che distoglie e nasconde la realtà. Mi rendo conto che alcune fonti di disinformazione, locali o clericali che siano, possano addirittura arrivare a Lei, Sua Santità. Ma so anche che Lei sia ben consapevole dei pericoli associati col dire la verita’ in una situazione come quella del mio paese, la Siria.

Sua Santità, non ho alcun dubbio che i civili a Idlib e nelle aree circostanti sono bombardati ogni giorno da settimane con artiglieria, razzi, aerei da guerra, ed in maniera sistematica e mirata e che ospedali, centri medici e paramedici sono inclusi di proposito in questi attacchi mirati.

Si stima che 3 milioni di civili vivono in quell’area, inclusi una percentuale molto alta di bambini, molti dei quali sono fuggiti dopo che le loro case sono state distrutte e sono stati cacciati via dai loro villaggi situati in diverse regioni del paese. Tra questi civili vi sono centinaia di cristiani, i quali senza dubbio pensano che le loro sofferenze e quelli di altri cristiani sono al centro delle Sue preoccupazioni, dato che Lei rappresenta la loro suprema espressione spirituale.

Durante gli ultimi due mesi, circa 300,000 civili sono stati costretti a fuggire per via dei bombardamenti, a tal punto che trovare un rifugio sicuro è diventato estremamente difficile e gli sforzi delle organizzazioni umanitarie sono diventati insufficienti per soddisfare anche i bisogni più minimi dei civili in pericolo.

Sua Santità, la Chiesa mi ha isegnato spesso che nessuno dovrebbe soffrire a tal punto, al di là delle  opinioni, atteggiamenti, credenze religiose o del posto in cui vivono, e che le vittorie e i profitti generati dalla violenza e l’ingiustificata distruzione, hanno in essi le radici della violenza, trascinandoci in un circolo di distruzione vizioso e senza fine.

La Russia ha un ruolo importante nell’attuale conflitto dal punto di vista sia militare che politico, forse il più importante dei ruoli nella regione. Al di là di chi detiene la responsabilita’ per  le violazioni che stanno accadendo, la Russia può, se vuole, porre fine agli attacchi mirati sui civili, i centri medici e i paramedici.

In qualità di umano e di cristiano, io La prego, Sua Santità, affinchè si rircordi durante le Sue preghiere dei civili che soffrono e dei crimini associati agli attacchi indiscriminati e la mirata distruzione di centri medici, e che durante l’imminente incontro col signor Vladimir Putin gli chieda fermamente di proteggere i civili e di non mirare su di loro e sui centri medici per motivi militari o politici.

Spero che la mia lettera La raggiunga e che trovi un posto nel Suo cuore e nella Sua mente. La sofferenza del mio popolo è insopportabile. Ho piena fiducia nella capacità della verità di cambiare qualcosa in questo crimine continuo.


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