Libri da leggere e da rileggere

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Ce ne sono alcuni che hanno quasi trent’anni e altri che sono appena usciti. Parlano di mafie e di misteri, raccontano di logge segrete, di personaggi che hanno segnato la storia d’Italia. Quella pulita e quella sporca.
Da Giovanni Falcone a Licio Gelli, da Pio La Torre a Matteo Messina Denaro, da Pippo Fava a Salvatore Riina. Tutti ricordati in un libro.
Grandi firme e autori più giovani e meno conosciuti, scrittori, giornalisti, saggisti, sociologi, storici. Ogni testo rivela qualcosa di più sulla Cosa Nostra siciliana o sulla ‘Ndrangheta calabrese, sulla Camorra napoletana, su un’Italia che ha il “cuore nero”.
Lo Stato e l’altro Stato, quello parallelo che ha avuto sempre l’ambizione di comandare, le “classi pericolose” che nel nostro Paese hanno sempre avuto la tentazione (e magari qualche volta ci sono pure riuscite) di diventare parte di “classe dirigente”.
Questa serie del blog è dedicata ai libri da leggere e da rileggere.
Ne abbiamo selezionati, in ordine sparso, più di trenta.
Ci sono i “classici” come “Cose di Cosa Nostra” scritto da Marcelle Padovani che ha raccolto il pensiero del giudice Falcone appena sbarcato nel 1991 a Roma alla direzione generale degli affari Penali del Ministero della Giustizia e c’è il nuovo saggio di Vincenzo Ceruso sui depistaggi fra eversione nera e mafia siciliana, c’è “il caso Mattei” ricostruito da Sabrina Pisu con il magistrato Vincenzo Calia che ha investigato sull’attentato dove è stato ucciso il presidente dell’Eni e l’appassionante cronaca di una vita da poliziotto ricordata da Maurizio Ortolan, ci sono “i pezzi mancanti” delle grandi inchieste individuati da Salvo Palazzolo e l’incredibile furto del Caravaggio narrata da Riccardo Lo Verso, c’è la “città marcia” di Bianca Stancanelli, c’è l'”obiettivo Falcone” di Luca Tescaroli, il primo magistrato che si è inoltrato nei gironi infernali della strage di Capaci. E tanti altri ancora.
In ricordo di Rocco Chinnici, di don Puglisi, di molte vittime sconosciute delle mafie.
Queste letture ci terranno compagnia per più di un mese. A ciascun autore ho chiesto di scrivermi come è nato il suo libro e come l’ha “impostato”. Tutti ci  hanno regalato una sintesi ragionata della loro opera.

Fonte: http://mafie.blogautore.repubblica.it/2018/12/22/2670/


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