Censura e fake news: due facce della stessa medaglia che impediscono l’accesso ad un’informazione libera e puntuale. Se n’è discusso lunedì scorso a Milano, dove Articolo 21 Lombardia e Annaviva hanno organizzato un dibattito presso il locale circolo Arci Bellezza. L’incontro, moderato dal giornalista RAI Andrea Riscassi, ha visto la partecipazione di Denis Bilunov, esponente dell’opposizione russa e Alessio Lana, giornalista del Corriere, esperto di digitale.
Il fenomeno delle fake news, o italicamente chiamate bufale, è un tema molto serio, che ha destato la preoccupazione delle democrazie occidentali soprattutto dopo che la disinformazione ha difatto influenzato i risultati elettorali negli Stati Uniti e in Europa. L’incontro è stato infatti organizzato proprio alla vigilia delle elezioni in Italia, dove il caso del ragazzo di colore sul treno “processato mediaticamente” sui social nonostante avesse un regolare biglietto di viaggio, lascia ben intendere come le false notizie siano una minaccia.
“La forza delle fake news sta nell’essere false ma verosimili- ha spiegato Alessio Lana- molto spesso blog e falsi siti di informazione prendono una notizia vera, ma la alterano nei dettagli: il risultato è una notizia stravolta nel senso che devia l’opinione del lettore”
Ma cosa lega le notizie false alla Russia? “Senz’altro – continua Lana- molte bufale create in concomitanza con appuntamenti elettorali sono state chirurgicamente create ad arte per portare caos, confezionate da strutture ben organizzate nella ricerca di immagini verosimili e titoli ad effetto basate in Russia”.
Come si spiega questo modo di agire? Le parole di Denis Bilunov sono molto chiare, l’oppositore russo infatti delinea i tratti della politica putiniana “un regime che pur di mantenersi saldo punta a destabilizzare l’Occidente, basti pensare semplicemente ai fronti aperti, tra cui la guerra in Ucraina, che sinceramente mi preoccupa non solo per il comportamento del Cremlino, ma anche per quello autoritario dell’attuale governo ucraino. In alcuni casi le bufale sono state usate internamente per screditare l’opposizione russa, come nel caso delle manifestazioni che si sono tenute a Mosca nel 2011: in quel caso non solo il governo ha represso in modo violento il dissenso, ma ha fatto passare il messaggio che erano manifestazioni dell’oligarchia moscovita, sfruttando l’eterna diffidenza che i russi delle campagne e delle zone più interne coltivano nei confronti della gente di città, insomma cavalcando l’ignoranza e i pregiudizi della massa.
Per quanto riguarda l’Italia, non credo ci siano i russi dietro le bufale: la politica italiana è troppo complessa per essere ‘polarizzata’ “.
E le prossime elezioni in Italia sono in pericolo? “Oltre a quello che ha detto Denis, l’Italia in realtà non è così influente sullo scacchiere internazionale. Senza dubbio – conclude Alessio Lana- c’è la presenza in rete di fake news generate perlopiù a livello locale da utenti legati a partiti-movimenti politici o, come nel caso della falsa notizia del ragazzo di colore spacciato per un viaggiatore abusivo, sono gli stessi utenti a generarli. E allo stesso modo gli utenti possono essere il vero antidoto alla diffusione delle notizie false”.
La serata si è conclusa con la visione dello lo speciale “Anna Politkovskaja – Una donna armata solo della sua penna” di Silvia Pelliccioni, sulla vita e l’impegno civile della giornalista russa uccisa nel 2006.