Giornalisti, Verna: in titolo “Libero” presunta cronaca. Basta seminare odio

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“C’è un mix di presunta cronaca e di libertà di pensiero nel titolo di Libero sugli Islamici ai quali, da persona credente nella cultura del dialogo e nei ponti che si contrappongono ai muri, va la mia personale solidarietà”.
Così Carlo Verna, presidente dell’Ordine nazionale dei Giornalisti, è intervenuto in merito al titolo di “Libero” dell’edizione di oggi.
“Credo anche che la responsabilità della funzione giornalistica sia come il coraggio di Don Abbondio e che se qualcuno non ce l’ha sia difficile dargliela solo a colpi di sanzioni – spiega Verna – che non spetta al presidente dell’ordine nazionale comminare, quanto ai collegi di disciplina. Osservo come basti uno specchio per guardarsi in faccia e capire se si vogliono vendere copie seminando odio o se si voglia dare un contributo per costruire una comunità civile”.
Articolo 21 raccoglie e rilancia il pensiero del neo presidente dell’Odg e ricorda che già lo scorso settembre, insieme alle associazioni “A mano disarmata”,“Progetto diritti”, la “Rete Nobavaglio”, diedero mandato ai loro legali di studiare la possibile presentazione di un esposto-denuncia alla magistratura contro il quotidiano diretto da Vittorio Feltri e il Tempo per violazione della legge 25 giugno 1993, n. 205 che sanziona e condanna gesti, azioni e slogan legati all’ideologia nazifascista, e aventi per scopo l’incitazione alla violenza e alla discriminazione per motivi razziali, etnici, religiosi o nazionali; nonché per violazione dell’articolo 658 del Codice Penale (procurato allarme).
Nel numero in edicola oggi 6 settembre 2017 le due testate titolavano: “Dopo la miseria portano malattie”, il primo, e ”Ecco la malaria degli immigrati” il secondo.
Come cittadine e cittadini prima ancora che come professionisti dell’informazione, siamo per la libertà di espressione tutelata dall’articolo 21 della nostra Costituzione, ma siamo anche per il rispetto delle leggi (previsto anche dall’articolo 21 che recita: “La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni”) e soprattutto siamo a favore di una libera informazione che tuteli il bene primario della democrazia: la verità.


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