Toni servillo, l’attore militante

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La potenza dell’attore è racchiusa nel testo che va a interpretare, non nella sua interpretazione. Il testo deve dar luogo a una riflessione, deve essere così potente da far “accadere qualcosa”. Si potrebbe tradurre con queste parole l’idea che ha Toni Servillo del teatro, di lui che si definisce “attore militante”. L’occasione per avviare una riflessione su tutto questo ce l’ho offre un  nuovo lavoro editoriale “Toni Servillo oltre l’attore”, a cura di Roberto De Gaetano e Bruno Roberti (Donzelli Editore, pag 277 euro 25,00). Un lavoro ben assemblato con saggi di ottima fattura che fanno luce sul percorso artistico ed umano di Servillo. Io quest’attore militante l’ho incontrato, più volte, quando le luci si erano spente, quando, a dir la verità, si percepisce il vero teatro, quello fatto di maschere che perdono il trucco, quando gli umori sono sempre quelli più sinceri. Sì, Toni Servillo è un attore militante, non un interprete, “né l’attore da Oscar, ma l’attore che ha recitato in un film che poi ha vinto l’Oscar”.

Te ne accorgi per il peso che dà ad ogni parola, per l’attenzione che pretende quando si ritrova dinanzi un nuovo interlocutore. Saggi del genere diventano necessari perché permettono di riannodare i fili e leggere l’intero percorso fino ad oggi compiuto. Un punto di partenza per chi, invece, ha conosciuto Servillo dopo che la popolarità si è accorta di lui. Immergersi in queste pagine significa ritornare indietro in quel fermento culturale che nasceva a Napoli negli anni ’80 del secolo scorso. Sono trascorsi poco più di trent’anni ma sembra veramente tanto tempo. Senza dubbio Servillo ha fatto sì che accadesse qualcosa e quando poi si è cimentato con il monumento Eduardo  e il suo “teatro che resiste”, portando in scena la commedia “Sabato, Domenica e Lunedì” si è compreso, allora, che il peso della tradizione diventava, finalmente, leggerezza e valore universale perché libero da sovrastrutture di ogni genere. Basterebbe soffermarsi su questi particolari, per lanciarsi in un’attenta e gradevole lettura di questo lavoro che va ad arricchire la biblioteca del teatro internazionale.


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