Illuminismo vs Terrorismo

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Riuscirà l’Illuminismo a salvare l’Europa e resistere all’attacco feroce e mortale che sta cercando di instaurare un nuovo Medio Evo? Forse non ce ne siamo accorti, ma la barbarie medievale del terrorismo jihadista si è concentrata, volutamente o istintivamente, contro gli elementi di Illuminismo che compongono la società europea contemporanea. La Francia non è certo l’unico paese europeo che bombarda lo Stato islamico e non è l’unico che abbia un passato coloniale o imperialista. La Francia, con tutti i suoi limiti, è lo stato che meglio incarna –o vorrebbe incarnare- la laicità, lo “spirito dell’Illuminismo”, con Liberté, Égalité, Fraternité, che rimangono i capisaldi della sua (e nostra) identità repubblicana. Tutti noi siamo, spesso in modo confuso, figli dell’Illuminismo, che ci ha insegnato a confrontarci alla luce della Ragione, senza dimenticare l’importanza del dubbio, che è stata all’origine del metodo scientifico, delle nostre Costituzioni e anche della supremazia economica, teorizzata da Adam Smith con la divisione del lavoro, e poi militare, che ci ha permesso, per un lungo periodo, di conquistare il mondo. L’Illuminismo nasce dalla capacità di confrontarsi con gli altri, al di là degli stereotipi, come ci racconta Montesquieu, prima con ironia nelle “Lettere persiane” (1721), e poi nello “Spirito delle Leggi” (1748) sulla divisione dei poteri. Ma è il principio di Tolleranza, teorizzato da Locke (1685) e Voltaire (1763), ad essere il vero cardine dell’Illuminismo e delle future democrazie. Una tolleranza che si esercita concretamente e quotidianamente, già nel ‘700, nei caffè, nei salotti gestiti da donne forti, ricche e colte, sui giornali, nei viaggi. E’ la tolleranza che ci rende laici e capaci di uno sguardo plurale. Non a caso il terrorismo jihadista, pianificato o “molecolare” che sia, non attacca luoghi simboli “forti”, come chiese o sinagoghe, ma bar, ristoranti, teatri, musei, luoghi di vacanza e d’incontro, dove donne e uomini si mescolano, comunicano, si vestono e si muovono in modo libero.

Riuscirà, a questo punto, l’Illuminismo a salvare l’Europa o ci chiuderemo in noi stessi? Qualcuno vorrebbe rispondere con un biblico e barbarico “occhio per occhio”, rinunciando a secoli di stato di diritto. C’è chi vorrebbe rispondere con la violenza contro i mussulmani, in modo indiscriminato, per incassare valanghe di voti spaventati alle prossime elezioni, facendo il gioco di chi vuole la diffusione della guerra di religione, che è esattamente il contrario dello spirito dell’Illuminismo. Anche se è terribilmente faticoso, l’unico antidoto alla paura e la “ragione”, che non deve essere disarmata, ma nemmeno spenta. Dobbiamo avere la conoscenza e l’intelligenza per scoprire cellule e presunti “lupi solitari”, e prevenire forme di radicalizzazione più o meno patologica. L’ultimo attentato a Nizza, sulla splendida Promenade des Anglais, fatto con una terribile “arma impropria” contro una folla gioiosa, composta da tante famiglie e bambini, che festeggiava il 14 luglio, è forse il più simbolico.

La risposta deve essere più “ragione”, senza distrazioni come quelle che hanno scambiato il camion assassino con uno che consegnava gelati.
Più in generale abbiamo bisogno di più Illuminismo e applicare, finalmente, di più e meglio, la promessa di Liberté, Égalité, Fraternité.
La Ragione non è indulgente, anzi, è rigorosa, non cede ai ricatti della paura e conserva la nostra umanità.
La Ragione è impegnativa anche sul piano etico e ci ricorda che, nonostante tutto, “ospitalità significa il diritto di uno straniero, che arriva sul territorio altrui, di non essere trattato ostilmente.” (Per la pace perpetua, 1795, Immanuel Kant).

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