Lettera – Considerazioni di una mamma allibita

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Come persona sono stata costretta dagli eventi e dal destino a raccontarvi questa storia, che spero vi faccia riflettere.
Vivo in Toscana da alcuni anni e non avrei mai creduto che la mia persona, i miei valori e i miei principi venissero così messi a dura prova dall’ambiente e dalle situazioni che mi circondano.
Ho creato con mille sforzi una bella famiglia i cui capisaldi sono i principi di amore e rispetto che voglio permangano nonostante il periodo storico avverso.
Da quando mia figlia frequenta il mondo scolastico a partire dall’asilo mai mi sarei sognata di ricevere tante e tali umiliazioni per voler cercare il bene della mia famiglia e quello intorno a me.
Il compito della scuola e delle istituzioni dovrebbe essere anche quello di tutelare “Il diritto al “rispetto della persona” di ogni essere umano, chiunque esso sia (art. 32); riconoscendo a tutti i cittadini e le cittadine “pari dignità” sociale, civile e giuridica, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali” (art. 3).”e “Il diritto alla “libertà personale…inviolabile”, alla libera manifestazione del proprio pensiero “con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”, al libero esercizio e al libero insegnamento dell’arte e della scienza (art. 13, 21 e 33).”
Ebbene da quando vivo in Toscana molti di questi diritti sono stati interamente disattesi.
La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani prevede tra le molte tutele anche la necessità di dover riparare ai torti subiti « il torto richiede una riparazione » (vedasi Carta Manden, dichiarazione di diritti umani essenziali quali il diritto alla vita e il diritto alla libertà).
Invece la totale ignoranza delle istituzioni nella zona in cui sono attualmente residente è prevalsa e si è radicata, desidero perciò che la mia situazione venga resa di pubblica utilità, poiché i torti subiti non possano rimanere sottaciuti.
Da alcuni anni vivo in Valdinievole e mia figlia frequenta regolarmente la scuola e il mio desiderio di inserirla e di farla integrare nel contesto in cui viviamo è stato forte fin da subito.
Allontanatami dalla città per consentire ai miei familiari di vivere in un contesto più umano e sociale (socievole) ho trovato ostacoli insormontabili.
Ho fatto di tutto perché un torto perpetrato nei nostri confronti diventasse di pubblico dominio e che l’artefice fosse aiutata a capire la gravità delle sue affermazioni e sostenuta psicologicamente perché chi fa determinate esternazioni deve avere dentro un gran disagio.
Non ho mai impedito a mia figlia di frequentare le sue amiche fuori dal contesto scolastico, anzi ho caldeggiato che ciò accadesse.
Invece una delle mamme delle bambine con cui mia figlia si frequentava nei pomeriggi pur di impedire alle bambine di vedersi ci ha mandato dei simpatici SMS giustificando il suo diniego accusandoci con gravi diffamazioni .
Se mi si accusa di cavolate ci sto, ma questo non l’ho potuta proprio mandare giù.
Non solo ho messo al corrente le maestre, il Sindaco, la Dirigente Scolastica ma anche il Dottore che a scuola ha tenuto corsi di “Scuola per genitori” che ha fatto come tutti gli altri lo scaricabarile su altri colleghi, che a loro volta hanno fatto orecchie da mercante.
L’impossibilità di poter denunciare questa mamma è stata correlata al fatto che se io la denunciavo interrogavano mia figlia che è completamente ignara del tutto (si parla comunque di una bambina di 5 anni!).
Non ho capito: cornuta e mazziata? La frustrazione che questa situazione mi ha portato è incalcolabile.
Ora sono a richiedere alle Istituzioni, agli organi competenti, a chiunque possa immedesimarsi in questa inconcepibile situazione di aiutarmi perché quando troppo è troppo!
Grazie a tutti per la collaborazione

Lettera firmata


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