“Pasolini, pensiero forte e coerente”. Intervista a Angela Felice

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Pasolini contestato in vita oggi è un mito in Italia e all’estero, a 40 anni dal suo omicidio avvenuto a Ostia nella notte fra il 1 e il 2 novembre 1975. Che cosa è accaduto in questi 4 decenni? Perché questo cambiamento di atteggiamento nei confronti di un uomo e un artista scomodo, visionario anticipatore, ascoltato da pochi in vita, denigrato dai più?
Queste domande sono state fra i temi proposti da “Pasolini. Le ragioni di una fortuna critica”, convegno internazionale organizzato dal “Centro Pier Paolo Pasolini” di Casarsa della Delizia . Quesiti sui quali si sono confrontati studiosi e ricercatori italiani e stranieri, nella terra dove si parla la lingua Friulana delle sue prime poesie e opere teatrali, nei luoghi dell’adolescenza e della formazione intellettuale e umana.

Angela Felice, dirige il “Centro PPP” di Casarsa dal 2009, studiosa di letteratura e teatro, è fra i massimi esperti di Pasolini. Ma non solo: in lei c’è amore e passione, sentimenti perfettamente bilanciati da conoscenza, rigore critico e scientifico. Un intreccio che si manifesta e esprime con forza schietta e gioia inesauribile nel parlarne e scriverne, entrando in empatia con l’interlocutore, sia esso studioso e semplice cittadino. Nominata dal ministro alla cultura Dario Franceschini nel comitato “Pasolini 1975-2015”, assieme alla presidente Dacia Maraini, verifica personalmente la validità di tutti i progetti presentati al Mibact. Instancabilmente viaggia da nord a sud del Paese e all’estero per partecipare e conferenze e convegni, è autrice di saggi e articoli. Assieme a un piccolo gruppo di appassionati anima l’attivissimo centro friulano, realizzato nella casa della madre Susanna. Qui è allestito un museo dei disegni e dipinti di Pasolini aperto tutto l’anno e si realizzano mostre, incontri, proiezioni di film, convegni. Un’attività intensa promossa e documentata nell’aggiornato sito www.centrostudiperpaolopasolinicasarsa.it.

Che cosa è emerso dell’incontro di tanti esperti italiani e stranieri rispetto all’attualità di Pasolini?
Pasolini oggi parla un linguaggio ascoltato e vivo per la  forza del suo pensiero critico, della modernità dell’opera letteraria e poetica. Gli viene riconosciuto in questi tempi di non valori, di aver saputo esprimere una visione anticipatrice della perdita attuale del ruolo degli intellettuali. Contestato e scomodo in vita, oggi il Paese e il mondo intero ne proclamano la grandezza e la capacità  premonitrice, la libertà di pensiero, l’onestà intellettuale, l’essere oltre i compromessi del potere, la capacità di ribaltare il sistema dal di dentro.

Parla di più il suo cinema o la sua opera letteraria?
All’estero è molto stimato e letto e paradossalmente il cinema, che è stato il suo passaporto espressivo in vita, oggi è in secondo piano rispetto all’ opera letteraria. In ambito accademico viene esaltato il suo pensiero critico e i giovani, da Lisbona a New York, dagli Stati uniti al Giappone, leggono i suoi libri più che guardare i suoi film. In Russia la sua poesia, soprattutto le liriche in friulano sono molto lette e apprezzate.

Come si spiega l’interesse in Italia oggi, nonostante l suo delitto sia uno dei misteri irrisolti?
Il ministro della cultura Dario Franceschini nella conferenza stampa di presentazione del calendario di iniziative del MIBACT, ha esordito dichiarando: “Dobbiamo chiedergli scusa”. Questo è significativo direi! In questi mesi di attività del comitato “Pasolini 1975-2015” ho compreso e riscontrato quanta passione, entusiasmo e voglia di testimoniargli un affetto vi sia. Mi sento di dire che è diventato un personaggio mitico. Rappresenta un modo di essere intellettuale di statura alta oggi scomparso, la sua opera è testimonianza di un vuoto del ruolo degli stessi intellettuali nella vita politica, culturali e sociale del paese.

Pasolini ha eredi oggi, Saviano per esempio?
Non vedo possibili eredi, ma la sua è una testimonianza di un vuoto di coscienza critica. Il suo era un pensiero forte e coerente che guardava sì al passato ma non con nostalgia, ma con capacità di elaborare proposte per il presente. Non era un reazionario come la destra volle definirlo ma un uomo in grado di vedere il suo presente anticipando processi che oggi noi viviamo.

Quale parte della sua opera letteraria si rivela attuale?
Attraverso la partecipazione e incontri e convegni ma anche valutando i centinaia di progetti presentati abbiamo riscontrato una trasversalità di rilettura della sua opera letteraria e poetica. Soprattutto emerge la forza e attualità del Pasolini corsaro, che diede testimonianza di essere politico coraggioso, capace di esprimere un pensiero critico, senza mai accettare il compromesso con il potere. Le tante iniziative in calendario, in modi diversi, sono pervase da una comune riconoscenza verso questo poeta.

Fu molto critico verso la televisione?
Conosceva gli strumenti, i gesti e le parole per cambiare il sistema dall’interno. Criticò la televisione ma non la ignorava. La utilizzava senza mai diventare un personaggio mediatico.

Quali i canoni di valutazione dei progetti?
L’originalità delle proposte e un pensiero serio di realizzazione sono stati i canoni di valutazione. Io ho visionato tutte le proposte arrivate, davvero tante. Gli spettacoli, i testi, le mostre dovevano essere inediti. Particolare attenzione è stata data a progetti rivolti alla trasmissione di valori e concetti alle giovani generazioni anche fuori dalle scuole.

Quali gli strumenti espressivi proposti?
Così come lui era artisti poliedrico, dalla pittura al cinema, dal giornalismo alla poesia, varie sono state le formule proposte con un intreccio fra linguaggi diversi. Ad esempio vi sono rassegne di cinema che includono anche spettacoli, mostre di fotografia che rimandano alla pittura, progetti per le scuole con performance, teatro, pubblicazione di saggi e riviste. E’ un grande concorso di creatività pervasa da riconoscenza.

Quali sono i luoghi importanti nella vita di Pasolini coinvolti nelle manifestazioni?
Certamente Roma e Bologna ma devo dire con orgoglio che anche al Friuli è stato riconosciuto un ruolo molto importante nella sua formazione di uomo, artista e intellettuale ma soprattutto poeta. Manifestazione poi si stanno svolgendo in tutta Italia, da Ciampino e Matera, da Udine e Pordenone a Firenze e Parma, davvero ovunque,

Oggi con quali strumenti si esprimerebbe Pasolini?
Era un curioso e credo che certamente le potenzialità di internet lo affascinerebbero. Certo il panorama oggi è tale che forse avrebbe scelto di ritirarsi, per osservare fuori dalla mischia.

  • l’immagine è della fotoreporter Letizia Battaglia

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