Bimbi e Natura 26/27 Settembre a Firenze insieme a Oxfam Italia per parlare ai piccini e ai grandi dell’importanza della solidarietà

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Sabato 26 e domenica 27 torna a Firenze Bimbi e Natura, il festival dedicato ai bambini e alle famiglie che ha come obbiettivo la sensibilizzazione al rispetto del pianeta e dei suoi abitanti
La quarta edizione si svolgerà anche quest’anno al Giardino dell’Orticoltura, per una due giorni di spettacoli, laboratori, incontri, che avranno al centro il tema del seme. Il programma della manifestazione si trova a questo indirizzo:
http://bimbienatura.com/programma-2015/

Oltre agli incontri su alimentazione, prevenzione naturale, pratiche ostetriche,  consigli pedagogici e laboratori su tematiche ambientali, quest’anno si terranno anche incontri di educazione sentimentale e sessuale per fasce di età in collaborazione con la Valigia Rossa e la dottoressa Tania Marsili, si terrà inoltre  un incontro con i genitori (sabato 26 alle 15:30) per parlare di giusta cominicazione ai figli riguardo la sessualità, l’affettività e il rispetto di tutte le idendità .
Spazio anche alle associazioni per i diritti all’infanzia, con The Precious Hands, una Onlus creata dal dottor Edem Koffi che ha come obbiettivo la costruzione di un ospedale pediatrico in Togo specializzato in malattie cardiache, un centro fondamentale non solo per il Togo ma anche per le nazioni confinanti che ne potrebbero usufruire.
Fondamentale per gli organizzatori del festival è quest’anno la collaborazione con Oxfam Italia che durante la giornata di sabato 26 Settembre Oxfam sarà al Giardino dell’Orticoltura per insegnare, attraverso il gioco, l’importanza della solidarietà fra i popoli, del rispetto delle risorse del pianeta e di tutti gli esseri umani.
In attesa della manifestazione Bimbi e Natura abbiamo rivolto alcune domande a Giulia Taccetti di Oxfam Italia.

Educare i bambini è importantissimo ma è difficile “educare” gli adulti i quali spesso si dimostrano indifferenti alle cause delle disuguaglianze fra i popoli. In questo periodo nel nostro paese parlare di solidarietà è difficile, esiste un buon modo per affrontare questo argomento e promuovere la solidarietà?
Crediamo che la sfida più grande, per promuovere la solidarietà e la cooperazione, sia ricordarsi che quando il diritto all’uguaglianza viene attaccato ed indebolito, tutti noi siamo un po’ più deboli e ne paghiamo le conseguenze. Nella nostra visione, ogni cittadino può fare la differenza, e i problemi che ci troviamo ad affrontare possono diventare opportunità di crescita, di cooperazione, di conoscenza. In questo senso, la solidarietà non è assistenzialismo, ma una sana assunzione di responsabilità verso se stessi e verso gli altri.

Perché è importante fare delle azioni solidali? Perché conviene a “tutti” la solidarietà?
La solidarietà è importante perché mette in relazione le persone, le situazioni, i Paesi, le diverse prospettive culturali e perché realizza una condivisione delle risorse, dei talenti, del tempo, delle risorse economiche, e questo contribuisce a creare una società più equa.

In quali campi Oxfam agisce in Italia?
Le nostre tematiche hanno attualmente come focus il cibo e la giustizia alimentare, le disuguaglianze, i diritti (in special modo delle donne), i migranti. Le nostre attività spaziano dal campo educativo a quello dei servizi rivolti ai migranti, all’accoglienza profughi, ad attività di sensibilizzazione rivolte al pubblico; ci occupiamo di portare avanti campagne di opinione su queste tematiche, di farle emergere nel dibattito pubblico, portandole all’attenzione del governo e degli attori politici, con l’obiettivo di favorire importanti cambiamenti anche a livello istituzionale.

Oxfam, oltre ad essere operativa nei paesi che vivono ermgenze causate da conflitti e disastri naturali, lavora per aiutare le persone a migliorare le loro condizioni di vita. Ci puoi parlare di come alcuni programmi, come quelli che attuate, riescono a cambiare effettivamente la vita delle persone non solo nel presente, ma costruiscono delle basi affinché queste possono realizzare un futuro in autonomia?
Oxfam Italia da sempre si sforza di realizzare dei progetti che rinforzino il potere delle popolazioni dei Paesi esteri con cui collabora, stimolando l’empowerment dei piccoli agricoltori, e creando le premesse perché buone pratiche possano prendere piede e divenire sempre più sostenibili, fino ad essere incorporate in modo stabile nelle comunità. In Ecuador, ad esempio, Oxfam Italia ha cooperato con l’Organizzazione Indigeni e Contadini per portare avanti un progetto con in quale ha fatto sì che i semi di coltivazioni antiche come l’amaranto e la quinoa fossero reintrodotti nelle coltivazioni locali, ed avessero l’accesso al mercato, combattendo la povertà e la malnutrizione. In Sri Lanka ha coinvolto le associazioni locali per realizzare un progetto che aveva il focus sul rispetto dell’ambiente, l’alimentazione sana e l’accesso al mercato. Si tratta di pratiche virtuose nelle quali vengono gettate le premesse , forniti gli strumenti, portato il know-how, e dato l’appoggio economico per rendere autonomi gli attori locali coinvolti.

Molti progetti di Oxfam sono dedicati alle donne, perché sostenere le donne è una priorità?
Purtroppo ad oggi le donne sono ancora fortemente discriminate in moltissimi Paesi, nonostante siano spesso loro, con i bambini, e le persone indigenti, ad affrontare le difficoltà maggiori sia in termini di salute, condizioni lavorative, discriminazione sociale; in molti casi sono proprio le donne a sostenere il peso maggiore delle situazioni sociali più difficili, e a mettere maggiormente la propria energia a disposizione della comunità, nei progetti di sviluppo e di cooperazione.

Questo è il motivo per cui Oxfam ha scelto di sostenere in modo particolare l’energia delle donne di tutto il mondo.
Viviamo in una società multiculturale e nel futuro la multiculturalità sarà sempre di più un aspetto importante nel nostro paese. Oxfam è impegnata nella progettazione d’interventi di tipo educativo, sociale, sanitario e culturale, percorsi d’inte(r)grazione e di cittadinanza attiva per la tutta la popolazione.

Ci puoi spiegare la metodologia della “progettazione partecipata”, ovvero in cosa consiste la rete che siete riusciti a costruire nel territorio per l’integrazione dei migranti e la promozione dell’intercultura?
La progettazione partecipata consiste nel coinvolgimento attivo di tutti gli attori del contesto territoriale nel quale operiamo: enti pubblici, istituzioni scolastiche, soggetti del terzo settore, associazionismo migrante e del mondo del volontariato. Partendo insieme dai bisogni delle persone alle quali sono rivolti i i nostri progetti (migranti, studenti, famiglie, donne, ecc.) collaboriamo insieme nell’ideazione e realizzazione per raggiungere insieme il nostro obiettivo. Questo approccio crea una rete di soggetti che concentrano gli sforzi nella stessa direzione.


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