Diffamazione: stop carcere per i giornalisti. Oggi alla Camera l’esame del testo. Fnsi, “perplessi sull’ammontare delle multe”

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Su richiesta della stessa commissione Giustizia slitta infatti a questa mattina l’esame della nuova: serve più tempo per esaminare gli emendamenti all’articolo 5, relativo alle liti temerarie. Tutto secondo copione, invece,  per l’emendamento che prevede la non punibilità per il giornalista che, avendo chiesto la pubblicazione della rettifica ad un proprio scritto reclamata dalla persona offesa al direttore responsabile non la abbia ottenuta.
Mentre l’altro emendamento della commissione approvato dall’Aula, prevede che non saranno solo i giornalisti, professionisti o pubblicisti, ma tutti coloro i quali abbiano scritto sulla testata ad essere considerati come creditori privilegiati nei confronti dell’editore per le somme pagate a titolo di risarcimento danni alla persona diffamata.
E poi via libera alla cancellazione del carcere per i giornalisti, che in caso di diffamazione a mezzo stampa potranno essere puniti solo con pene pecuniarie, secondo quanto previsto – appunto – dal primo articolo della riforma della diffamazione approvato dall’Aula della Camera con 207 sì, 62 contrari e 5 astenuti.
“Lascia perplessi – scrive la Fnsi in una nota – l’ammontare delle multe previste in sostituzione della pena detentiva e – soprattutto – preoccupa che l’Aula abbia bisogno di altro tempo per decidere sulle ‘liti temerarie’.


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