“Il Palazzo”. Oggi alla Fnsi, ore 17 la presentazione del libro di Serena Iannicelli. Con Moni Ovadia

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Il Palazzo di Serena Iannicelli è stato ed è singolarmente anche il mio Palazzo o, per essere precisi, uno dei palazzi in cui sono stato portato ad abitare il quel tempo. Per molti aspetti la mia esistenza è stata diversa da quella che Serena narra nel suo libro, altri i presupposti: il contesto culturale ebraico, la condizione di sopravvissuti, l’essere profughi precipitati a Milano provenendo dalla Bulgaria post bellica e stalinista, il retroterra cosmopolita levantino-slavo…Eppure Il Palazzo mi è familiare, richiama sentimenti, memorie, emozioni, pensieri, scoperte, rivelazioni comuni”. Così scrive Moni Ovadia nella sua prefazione. E sono proprio le “rivelazioni comuni” che l’autrice vuole protagoniste di questo libro. Siamo in una Roma a pochi anni dalla guerra, intorno è tutto un cantiere in costruzione e anche i genitori di uno sparuto gruppo di bambini che abitano nello stesso Palazzo, cercano di ricostruirsi. “Erano gli anni ’50, c’era ancora da sognare. Noi bambini facevamo parte di quel sogno delle nostre famiglie, ed eravamo destinati a deluderlo”. Si legge sulla prima pagina del libro.

Il Palazzo narra di tante storie e di tanti personaggi. Di Grandi che stanno per affrontare il boom economico, e di Bambini che, seppur amati, non hanno le attenzioni che si dedicano ai ragazzini di oggi. Scoprono da soli quel che hanno intorno, cose e gente e situazioni, tra giochi e stupori, guai e risate, amicizie, mal di stomaco, primi amori, invincibili ostilità. E’ la generazione, come scrive ancora Ovadia:”…di noi bambini appartenuti agli anni di quell’Italia ancora piccola e contadina, che sul crinale della nostra crescita e dell’impetuoso passaggio di status da infanti ad adolescenti vedemmo affacciarsi le grandi trasformazioni che avrebbero sconvolto falsi miti, stereotipi, pregiudizi e avrebbero fatto sognare a noi bambini ribelli e nemici dei poteri, la Rivoluzione”.

Sul retro del libro, edito da Memori, si legge che Serena Iannicelli è una giornalista, caporedattore dell’Ufficio Stampa Rai. È nata a Roma un tot di anni fa e ha dunque un tot di esperienze e consapevolezze. Le piace leggere, ascoltare musica, bere e mangiare bene. E’ assai curiosa, ama le persone, qualche bambino, ma soprattutto gli animali di ogni ordine e grado, tranne il grillotalpa. Detesta arroganza e stupidità. E grazie al cielo non ha rimpianti.

Di questo e di molto altro parleranno Serena Iannicelli e Moni Ovadia, martedì 10 dicembre alle 17,00, presso la Federazione della Stampa, Corso Vittorio Emanuele 349, Roma.


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