“La Val di Vara non diventi la Pompei del Nord”. Scrivono ad Articolo21 gli operai del cantiere scuola-lavoro di Zignago

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Egregio Direttore, gentilissimi giornalisti,

scriviamo questa mail, certi di trovare aiuto ed ascolto presso di Voi, che ogni giorno vi battete a fianco di cittadini e lavoratori. Siamo gli operai del cantiere scuola-lavoro per la prevenzione degli eventi alluvionali del Comune di Zignago (SP), e vi chiediamo di far sentire la nostra voce presso le Istituzioni. Come forse saprete, in base a un accordo tra Provincia e Regione Liguria, che ha riguardato 26 comuni dello Spezzino colpiti a vario titolo dall’alluvione del 25 ottobre 2011, 149 disoccupati e cassintegrati residenti in Val di Vara sono stati assunti a Maggio 2012, con un contratto a tempo determinato di 6 mesi, rinnovato poi a Novembre per altri 6 mesi e a Maggio 2013 per ulteriori 4 mesi.

A fine agosto è terminato il nostro mandato, e tutt’oggi non conosciamo ancora quale sarà il futuro nostro e della nostra vallata.  Circa un anno fa, la Regione Liguria ha dato a 149 lavoratori una grande opportunità: lavorare nella nostra valle e per la nostra valle. Assunti per rimediare ai danni e al degrado causati da eventi calamitosi e incuria e per prevenire nuove emergenze, ci siamo cimentati in mille differenti attività: dalla pulizia di cunette e canali di scolo allo sfalcio dell’erba, dalla realizzazione di opere in muratura di ogni genere alla rimozione di frane e smottamenti, dalla pulizia dei centri abitati alla gestione dell’emergenza neve.

Del resto, dovete pensare alla situazione in cui versa il piccolo Comune in cui risiediamo, situazione simile a quella di molti altri Comuni dello Spezzino e di tutta la Liguria.
A fronte di una popolazione residente che conta poco più di 500 unità, il Comune di Zignago si estende su un territorio molto vasto e articolato, comprendente una fitta rete di strade, piccole frazioni e case isolate.
Questo implica la necessità di un’ingente forza-lavoro, in grado di assicurare un’idonea manutenzione su tutto il territorio che possa arginare il crescente dissesto idro-geologico della Val di Vara.
Peccato, però, che, al netto degli ultimi pensionamenti, il Comune di Zignago conti solo un operaio fisso, e che, in base alle normative vigenti, non possa provvedere a nuove assunzioni. E’ pertanto facile comprendere perché, per tutti quei Comuni che si ritrovano in questa descrizione, risulti vitale e fondamentale l’opera svolta dai cantieri scuola-lavoro.

E nonostante che la nostra retribuzione non sia tra le più ambite – parliamo di 800 euro lordi mensili, con pochissimi contributi versati, senza alcun tipo di assistenza mutualistica, ferie lavorative né tredicesima  –, il fatto di potere fare qualcosa di buono per il nostro territorio e per la nostra gente ci ha resi davvero orgogliosi del nostro lavoro, motivandoci a svolgere al meglio le nostre funzioni: le considerazioni dei cittadini, che possono constatare i lavori effettuati, e le molteplici lettere che i Sindaci dei Comuni coinvolti inviano per chiedere la prosecuzione dei cantieri, provano il successo dell’iniziativa.

Non dovete pensare infatti che le persone assunte nei Cantieri scuola-lavoro siano solo persone in cerca di una qualunque attività retribuita: in molti, tra noi, indipendentemente dalla loro formazione e dal loro percorso di studi, hanno compiuto l’“eroica” scelta di vita di non emigrare altrove; l’adattarsi ad ogni tipo di lavoro, compresi quelli più umili e faticosi, non pesa a chi ama la propria terra, la propria storia e le proprie tradizioni. 149 persone di ogni età sono state assunte dalla Regione Liguria con il più precario dei contratti precari: il cantiere scuola-lavoro; tale contratto, concepito per adolescenti in età scolare, dovrebbe avere uno scopo formativo, mentre in realtà non ci è stato fatto alcun corso né abbiamo preso parte ad alcuna attività di formazione. Inoltre, ci siamo ritrovati a svolgere mansioni completamente diverse da quelle stabilite nel nostro contratto. Nonostante tutto questo, siamo ben contenti di avere un’occupazione: non abbiamo grosse pretese, chiediamo soltanto di poter continuare a svolgere questo lavoro.

Credo dunque che possiate  ben capire la rabbia di chi, come noi, con  un orecchio sente dire che la Regione Liguria non ha più soldi per finanziare alcun tipo di attività di manutenzione e prevenzione ambientale, mentre con l’altro intende ogni giorno di scandali nefasti e di sperperi inauditi. Vedendo quello che succede intorno a noi e sentendo talune dichiarazioni dei politici della Regione Liguria, ritorna davvero alla mente il “Leviatano” di Thomas Hobbes; con estrema umiltà, vorremmo ricordare ai nostri governanti che il mandato politico non è un contratto in bianco: i politici hanno l’obbligo di rispondere alle problematiche del territorio, in caso contrario lascino il posto a chi è in grado di farlo.

La Val di Vara non è stata soltanto martoriata da una tremenda alluvione, ma è in preda ad un degrado continuo e progressivo.
Chiediamo dunque a Voi e al Vostro giornale di mediare con i funzionari politici e i responsabili preposti, chiedendo loro come intendano procedere con i cantieri scuola-lavoro e come vogliano risolvere i problemi del nostro territorio. Noi non ci accontentiamo della comoda quanto consumata risposta “Non ci sono più soldi”: le cifre necessarie per attuare un’incisiva prevenzione ambientale sono irrisorie rispetto al bilancio della Regione Liguria. Le domande che ogni cittadino si pone, e che noi affidiamo a voi, sono molto semplici: quali sono le priorità della Regione? Possibile che le tematiche ambientali non siano considerate di fondamentale importanza? La Regione Liguria ha soldi da spendere solo per la TAV o per la connessione ad internet tramite banda larga (che è costata cifre esorbitanti e sproporzionate e che non funziona) ?

I maligni potrebbero pensare che i Consiglieri regionali della Liguria siano interessati poco a problematiche di tipo ambientale e molto, invece, ad altre cose, come ad esempio frigoriferi, lingerie, carne di fagiano, soggiorni alle terme, appalti senza gara in fase di post-emergenza, aumento del 10% dello stipendio dei dirigenti. Intanto, ben 149 lavoratori stanno per ritrovarsi senza un’occupazione, nella più totale indifferenza di politici, istituzioni e sindacati.

Ci chiediamo dunque quale sarà il destino nostro e della Val di Vara, auspicando di non dovere assistere a nuove tragedie annunciate e sperando che in futuro non troppo lontano, la Val di Vara non diventi la Pompei del Nord. Vi ringraziamo anticipatamente per la Vostra cortese attenzione e disponibilità, e siamo a Vostra disposizione per ogni ulteriore chiarimento.
In attesa di un cenno di riscontro, Vi porgiamo i più distinti saluti.

Gli operai del cantiere scuola-lavoro di Zignago


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