Tifo per un bene prezioso: la legalità

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I grandi maestri di Tutto il calcio minuto per minuto insegnavano che un radiocronista di quella storica trasmissione non dovesse dichiarare pubblicamente il proprio tifo per una squadra. Pur senza creare un clima da segreto (che quando certe evidenze sono impossibili a nascondersi viene definito dalle mie parti segreto di Pulcinella) mi sono sempre attenuto a quella regola. Ma le eccezioni devono farsi in certi casi. Non e’ in ballo qui il grande calcio, ma un bene prezioso per vivere in una comunita’ civile: la legalita’. Tifo Quarto e invito chi ama lo sport ancor di più’ quando diventa volano di progresso a fare altrettanto. Si tratta di una squadra che milita tra i dilettanti campani, in “eccellenza” per la precisione. Prima la societa’ era controllata dai clan, oggi e’ guidata da una dirigenza espressa nella persona del presidente di S.O.S. Impresa Luigi Cuomo (nella foto), dall’amministratore giudiziario Luca Catalano, dopo la confisca del bene voluta dal pm Antonello Ardituro, che ha avuto l’idea per non penalizzare il territorio e far scendere in campo un simbolo di legalita’. A Quarto ora aspettano la promessa visita della nazionale di Prandelli invitato dall’argento olimpico di Londra Diego Occhiuzzi (scherma), ma prima salgono sulla carovana Antimafie 2013, che sara’ nella cittadina flegrea il prossimo 15 aprile. Come non tifare per una squadra cosi’?


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