Urru: chiesto un riscatto di 30 milioni

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Il sinistro silenzio che durava da sei mesi è stato rotto da una richiesta indirizzata da un portavoce del Mujao, il Movimento per l’Unità e la Jhad in Africa Occidentale, all’agenzia di stampa France Press. Con un dispaccio datato Bamako la Afp ha diffuso la notizia che per la liberazione di Rosella Urru e della sua collega spagnola rapita con lei la notte fra il 22 e 23 ottobre scorso, in un campo algerino di profughi Sahrawi, il movimento chiede un riscatto di 30 milioni di euro. Non una parola sull’altro rapito, un giovane cooperante spagnolo. L’agenzia di stampa fa anche il nome del portavoce dal quale è stata contattata, Adnan Abu Walid Sahraui.  Nel comunicato viene inoltre precisato che “i negoziati riguardano soltanto la donna ostaggio italiana e la donna ostaggio spagnola”, che quindi non vengono indicate con nomi e cognomi. Al governo spagnolo è stata inoltre rivolta la richiesta di un intervento “per la liberazione  di due Sahrawi arrestati dalla Mauritania”.

La Farnesina sta valutando il messaggio e mentre scriviamo non si è ancora pronunciata. Quel che c’è di nuovo è la formalizzazione di una richiesta di avvio di trattativa, cosa che non era mai avvenuta per tutta la durata dell’altro rapimento conclusosi di recente, quello della turista toscana Maria Sandra Mariani, rimasta nelle mani dei rapitori per ben 14 mesi.  I genitori e i fratelli di Rossella, che neppure in occasione della visita del Presidente Napolitano uscirono dal loro totale riserbo, perseverano nella scelta di non pronunciarsi sui delicatissimi ultimi sviluppi. Non hanno parlato neppure in occasione della grande festa popolare del primo maggio che Cagliari dedica a Sant’Efisio, suo santo patrono, con la quale viene rinnovato un voto fatto 356 anni fa. Gran parte delle iniziative e delle preghiere popolari sono state rivolte alla liberazione di Rossella.

E proprio domani, giovedì, la squadra di calcio femminile della Torres, in testa al campionato di serie A e che con ogni probabilità vincerà lo scudetto già sabato prossimo, prima della fine del torneo, sarà con tutto il suo staff dirigenziale a Samugheo, paese della giovane cooperante e dei suoi familiari, per dedicarle l’importante successo sportivo.  E poi striscioni in quasi tutti i comuni sardi, sugli ingressi dei municipi di tante importanti città italiane ed anche sulla facciata del palazzo che ospita la massima assemblea legislativa regionale, il Consiglio Regionale.  Ora l’iniziativa dei rapitori chiama direttamente in campo la diplomazia italiana e spagnola. Ci vorranno cautela, prudenza, disponibilità. In gioco, oltre alle vite dei sequestrati, c’è il valore assoluto delle scelte di solidarietà, cooperazione aiuto disinteressato tra i popoli.


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