Interni
Lavoro, morti e senza alcun rispetto. La lettera di Graziella Marota
Berlusconi e l’anomalia italiana
Berlusconi non molla, Casson: “La sentenza deve essere rispettata ed eseguita”
Obiettivi urgenti contro la mafia che cambia
Morti sul lavoro, sono 700 non 348 nei primi 6 mesi del 2013. Facciamo chiarezza sui numeri
A settembre una grande manifestazione unitaria per difendere la Costituzione
La grazia? No grazie!
Povere vittime dell’Italicus
Collateral murder della verità e della democrazia
Italicus, altra strage da non dimenticare
Berlusconi: grazie alle Tv comanderà sempre lui
La sentenza della Cassazione sembrava aver confermato quel principio di uguaglianza alla base di qualunque democrazia. Tutti i cittadini sono uguali di fronte alla legge, ricchi e potenti compresi. Questo in sintesi, al di là del merito della vicenda giudiziaria, il lascito della decisione della Suprema Corte e questo era il commento prevalente degli organi di informazione internazionale: “in Italia l’ex Presidente del Consiglio non è riuscito a fermare il corso della giustizia”.
Berlusconi: ‘O la grazia o il voto’. Come ‘o la borsa o la vita’
‘O la grazia o il voto‘, una minaccia che ricorda nei modi, nei suoni, nello stile, un’altra esclamazione: ‘O la Borsa o la vita’. La sostanza non è, per altro, molto diversa.
Un signore, appena condannato in via definitiva, chiede al Presidente della Repubblica di graziarlo, non perché pentito, ma perché, altrimenti metterà a ferro e fuoco le istituzioni, magari a colpi di videocassette ritrasmesse da reti compiacenti.
La preparazione dell’attentato a Giulio Cavalli. E quella voragine – e quella fuga di notizie – sulla sicurezza a Lodi
Governo e prossime elezioni
Il condannato che vuole riformare i giudici
“La condanna giova o danneggia Berlusconi?”, questa la domanda che campeggia su alcuni giornali italiani, con tanto di appassionati editoriali. Secondo costoro il cavaliere dimezzato, moderna variante del visconte di Calvino
Il Re è nudo
Paese sera, “contratti scaduti, niente stipendi da mesi”
Puntare sui libri per “mettere questo mondo sottosopra nuovamente nel modo giusto”
L’appello di Giusi Nicolini (nella foto) ricorda quello di un’altra donna, Jella Lepman. Giornalista, rifugiata a Londra
