Giornalismo sotto attacco in Italia

Il governo Meloni contro Schillaci: la scienza insorge sul caso no vax

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Vorrei rivolgermi al ministro della Salute ma soprattutto al professor Orazio Schillaci. Una riconosciuta professionalità internazionale in materia di medicina nucleare. Dove per nucleare si intende cosa ben diversa dall’atomica: i meno giovani ricorderanno quando la risonanza si definiva magnetico nucleare, che è ancora così, intendo una tecnica di imaging medico in grado di rendere visibili i dettagli in ogni parte del corpo senza usare radiazioni ionizzanti.

Tecniche nell’ambito della medicina nucleare consentono forme di imaging molecolare in grado di individuare tumori nella fase iniziale, così come certe scintigrafie riescono a trovare aspetti sconosciuti della malattia di Parkinson e di altre neuropatie.

Orazio Schillaci ha lavorato tutta la sua vita di medico e ricercatore su queste materie, è stato preside di Medicina e poi rettore dell’Università di Tor Vergata, consigliere del ministero anche con il ministro Speranza al tempo del Covid, organizzatore di uno dei migliori hub vaccinali di Roma. Un uomo di scienza. Uno che al giuramento di Ippocrate crede certamente, da qualsiasi angolazione lo guardi, da sinistra come da destra.

Sembrava a molti difficile una convivenza di un tecnico con un governo basato solo sull’appartenenza politica, quando non familiare, composto da personaggi incompetenti, senza alcuna specificità tecnica. E in effetti per la riforma della sanità nulla ha fatto il governo Meloni. Ma l’occhio ai no vax, un autentico flagello per la scienza in tutto il mondo, lo ha strizzato dal primo giorno, semplicemente perché i dati hanno evidenziato che la maggior parte di loro vota per i partiti di Meloni e di Salvini. E la salute degli italiani? Per quella si può aspettare, caso mai ci pensano le cliniche private di Angelucci, della Lega pure lui.

Ma è arrivato il momento fatale, come è logico in questi casi. Ed è stata la composizione del comitato tecnico nazionale sulle vaccinazioni, organismo importante anche se non con poteri decisionali (NITAG), che fornisce indicazioni a livello nazionale e a organismi internazionali. L’ingresso di due medici dichiaratamente no vax, uno dei quali per un periodo radiato dall’Ordine, indicati – secondo indiscrezioni giornalistiche – dalla segreteria del gabinetto, forse su input del sottosegretario Gemmato e di altri esponenti del partito di Fratelli d’Italia, ha provocato una sollevazione della scienza. In poche ore oltre 30.000 firme di scienziati di fama mondiale, direttori di dipartimento, rettori, accademici, medici, ordini di categoria, ricercatori, compreso il Nobel Giorgio Parisi, hanno fatto saltare il banco.

Schillaci furioso, non aveva scelto quei nomi, e si è trovato isolato dal suo mondo, quello al quale fino al 2022 aveva dedicato la sua vita. E ha sciolto il comitato. Ma adesso si apre una partita ancora più pericolosa per la salute dei cittadini italiani. La premier, senza alcuna vergogna, ha contestato lo scioglimento del comitato perché occorre la presenza di tutte le posizioni, mentre i peggiori esponenti della Lega sbraitano e chiedono la resa dei conti.

Questo è il pluralismo di questo governo che ha la sfrontatezza di definire un successo il vertice di Trump e getta la maschera anche sull’interesse per la salute e butta alle ortiche la scienza per mantenersi un pugno di voti.

Politicamente tutti i partiti di opposizione sono favorevoli allo scioglimento e lo è, in modo deciso, anche Forza Italia.

A questo punto non mi sorprenderei che ci fosse anche la volontà di togliere di mezzo un ministro che, pur nella sua debolezza, è un medico e uno scienziato che non avallerebbe mai davvero derive antiscientifiche e che si è sempre detto paladino del Servizio sanitario nazionale. Ecco, se il risultato di questa levata di scudi per la scienza si traducesse nella sostituzione di Schillaci con altri esponenti della maggioranza antivaccinista, isolazionista rispetto all’Organizzazione mondiale della sanità e decisa a riprodurre il modello statunitense di sanità privata, allora i rischi per la salute in Italia diventerebbero enormi. Riponiamo le speranze nella qualità scientifica di Orazio Schillaci.


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