“Vittorio Feltri recidivo, e la Rai con lui. Qualche sera fa, da Chiambretti, parlando delle donne vittime di violenza, aveva detto che possono rifugiarsi a casa sua ‘se sono bone’. Ieri sera, da Giletti, a proposito dell’accusa di Musk che vorrebbe Donald Trump coinvolto nello squallido giro di sfruttamento di minorenni legato ad Epstein, ha commentato: ‘Purtroppo a me nessuno ha mai offerto una bella ragazza; qualche cesso, magari’. Chiedo di sapere se la Rai sia diventata il luogo nel quale Feltri ha diritto alla sguaiatezza, senza che il conduttore di turno abbia la prontezza di ribattere o prendere le distanze. Il rispetto per un anziano signore non può superare quello per le donne (e anche per molti uomini) all’ascolto”. Così in una nota il consigliere di amministrazione Rai Roberto Natale. Che aggiunge: “c’è un’altra domanda che la trasmissione di ieri sera induce a porre: qual è il tasso massimo di Garlasco che può entrare nei palinsesti Rai? Ieri sera Lo stato delle cose ha stabilito il suo record di ascolti, ma questa risposta non è esauriente per chi abbia a cuore la specificità e la riconoscibilità del servizio pubblico. Nella seduta del CdA della settimana scorsa, nella quale abbiamo avviato la discussione sui palinsesti della prossima stagione, il tema è stato toccato da più di un consigliere, con una sostanziale convergenza di toni: la Rai non può e non deve traboccare di
cronaca nera. E’ bene tenerne conto, nei giorni in cui si stanno definendo titoli, contenuti e durate dei programmi che andranno in onda dall’autunno. Una chiara identità da servizio pubblico è il primo dei requisiti”.
