Forse il Copasir ci ha ripensato e tornerà ad occuparsi del caso Paragon, di spioni e spiati. Forse hanno compreso che ci sono agenzie, private che hanno già l’elenco. Forse hanno compreso pure che in quell’elenco non mancherebbero nomi rilevanti di altri cronisti, volontari, esponenti della Chiesa, uniti dal filo della compassione e della pietà verso le vite degli ultimi. Forse hanno compreso che la magistratura farà il suo dovere esaminando l’esposto presentato dalla Federazione Nazionale della Stampa Italiana e dall’Ordine dei Giornalisti e ribadito con forza, alla assemblea di Articolo 21, da Carlo Bartoli e Vittorio di Trapani, presidenti ordine dei giornalisti e FNSI.
Dal momento che un esponente politico come Italo Bocchino ha affermato che Governi di ogni colore hanno sempre spiato i cronisti e l’ex presidente del consiglio, Matteo Renzi ha parlato di uno scandalo più grave del “Watergate” non sarà il caso che qualcuno li convochi per chiedere loro maggiori dettagli e l’indicazione di nomi e cognomi degli spioni e degli spiati?
“A noi non interessa il colore dei governi – ha affermato Beppe Giulietti, coordinatore dell’associazione Articolo 21 – ma la rilevazione di pratiche illecite, vietate dalle norme nazionali ed europee, in palese contrasto con la medesima Costituzione. Per queste ragioni lanceremo un’iniziativa internazionale e nazionale che sarà annunciata nel corso dell’assemblea già fissata per il prossimo 23 giugno, dalle ore 18, alla Casa Internazionale delle Donne a Roma”.
(Nella foto Matteo Renzi)
