Lettera aperta del presidente del Consiglio Nazionale dell’ Ordine dei giornalisti, Carlo Bartoli, ai direttori di stampa e tv, in cui si evidenzia la necessità di confrontarsi sulle questioni del rispetto del “diritto internazionale a Gaza, anche per quanto riguarda la libertà di stampa, e di fermare il tentativo di imporre un black out mediatico”. “In queste ultime settimane – si legge nella lettera – la situazione nella striscia di Gaza è divenuta di estrema gravità. Lo hanno ribadito con forza le agenzie specializzate delle Nazioni Unite, lo ha ribadito il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres. Il primo giugno è intervenuto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha sottolineato, con forza, che ‘è inaccettabile il rifiuto di applicare le norme del diritto umanitario nei confronti dei cittadini di Gaza’. Per poi aggiungere: ‘che venga ridotta alla fame un’intera popolazione, dai bambini agli anziani, è disumano’. Parole forti che richiamano tutti noi al nostro dovere di cercare sempre la verità, di raccontare i fatti in modo corretto e completo, tenendo conto delle varie angolature. La condanna di quanto avvenuto il 7 ottobre è stata ferma e risoluta, così come il racconto di quel barbaro attacco terroristico compiuto da Hamas. Non è, invece, ancora possibile raccontare in modo completo e approfondito quanto accade nella Striscia di Gaza, ormai ridotta ad un cumulo di macerie; dove alle bombe si somma la mancanza di cibo, la mancanza di acqua, la mancanza di farmaci, dove si diffondono malattie ed è quasi impossibile curare i feriti. Riteniamo pertanto indispensabile una iniziativa della categoria sulla necessità di garantire una informazione quanto più possibile accurata e completa, che provi a scavare nelle storie e vada oltre una macabra contabilità di morti”. Il nuovo Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, ricorda Bartoli “nella prima seduta del suo insediamento ha approvato, l’8 maggio per acclamazione, un documento con cui si chiede di far rispettare il diritto internazionale a Gaza, anche per quanto la libertà di stampa, e di fermare il tentativo di imporre un black out mediatico sulla immane tragedia che si sta consumando con crimini di guerra, come sancito dalla Corte
Penale Internazionale. Su questo argomento credo sia importante avere, quanto prima, uno scambio di opinioni fra direttori delle principali testate giornalistiche italiane. Conto – conclude – sulla vostra sensibilità e professionalità”.
