Sono ormai più di 200 i giornalisti e gli operatori dell’informazione uccisi a Gaza, molti mentre facevano il loro lavoro con il giubbotto “PRESS”. Una strage senza precedenti nella storia della nostra professione, secondo il dato dell’americana Brown University.
Nello stesso tempo, alla stampa internazionale da 19 mesi è impedito l’accesso a Gaza e la possibilità di testimoniare in maniera indipendente quella che le Nazioni Unite definiscono la “pulizia etnica” di cui sono vittime decine di migliaia di civili palestinesi, inclusi bambini, donne, vecchi e adulti inermi, non combattenti e disarmati.
Dopo l’appello dei giornalisti francesi a fermare questo “tiro al bersaglio” dell’esercito israeliano su chi esercita il diritto/dovere di informare, a rischio della vita per amore della verità, e dopo il documento del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti contro il blackout mediatico a Gaza, se ne discuterà lunedì 19 maggio presso la sede del Consiglio nazionale dei giornalisti, in via Sommacampagna 18 a Roma (dalle 11 alle 13). L’iniziativa “Verità su Gaza: giornalisti uccisi e stragi ignorate.
#Stopblackout mediatico, è promossa da Articolo 21, Amnesty International Italia e Controcorrente Lazio. Tra gli interventi, il collegamento con il giornalista Alhassan Selmi per gli ultimi aggiornamenti sulla drammatica situazione a Gaza.