Da Gaza arrivano le notizie dell’ennesima, insopportabile strage di bambini, mentre un appello di giornaliste e giornalisti italiani ricorda oggi che, dentro il massacro di un popolo, c’è anche lo sterminio dei colleghi palestinesi, uccisi in un numero mai toccato in precedenti guerre. Sono fatti incontestabili, che chiedono anche all’informazione del servizio pubblico di incrementare la sua attenzione.
Serve parlarne di più e meglio nei tg e nei gr, ma soprattutto devono crescere gli spazi di approfondimento dedicati al tema: finora sono state poche le positive eccezioni che hanno rotto il silenzio”.
A sottolinearlo è il consigliere di amministrazione della Rai Roberto Natale.
“Chiediamo di parlare di più di Gaza – spiega Natale in una nota – nei giorni in cui l’informazione italiana – anche quella Rai – trabocca di notizie, interviste, ricostruzioni, confronti, supposizioni sul delitto di Garlasco. Un fatto di indubbio interesse giornalistico, un caso giudiziario complesso. Ma non può accadere – se la deontologia giornalistica ha un senso – che una vicenda privata ottenga più risalto di un enorme dramma collettivo, che sta segnando la nostra epoca. La cronaca non può trascurare la Storia. E il servizio pubblico ha tutte le risorse professionali necessarie a trattare con maggiore profondità e con il necessario equilibrio l’immane tragedia del Medio Oriente”.
