Ennesima diffida arrivata a Libera Bologna per il lavoro di inchiesta e racconto del territorio. Diffida che ci chiede di interrompere le proiezioni e togliere da internet l’ultima videoinchiesta – “La febbre del cibo. Bologna il tuo odor di benessere”.
“Andiamo avanti, stanche di azioni legali usate per bloccare il lavoro giornalistico, ma con la convinzione che quello raccontato sia di interesse pubblico”, si legge in un post dell’associazione. L’istanza dei legali di alcuni soggetti coinvolti hanno avviato una di quelle tipiche forme di pressing sull’informazione, specie quando è scomoda. Libera da anni è impegnata a raccontare gli interessi economici e criminali che aleggiano su alcune filiere.
Esprimiamo a Libera Bologna la solidarietà dell’associazione Articolo 21. E riportiamo di seguito il link per accedere alla videoinchiesta perché si moltiplichino le visualizzazioni, in direzione ostinata e contraria alla voglia di mettere i bavagli all’informazione in Italia.
(Nella foto Sofia Nardacchione di Libera Bologna)
Esprimiamo a Libera Bologna la solidarietà dell’associazione Articolo 21. E riportiamo di seguito il link per accedere alla videoinchiesta perché si moltiplichino le visualizzazioni, in direzione ostinata e contraria alla voglia di mettere i bavagli all’informazione in Italia.
(Nella foto Sofia Nardacchione di Libera Bologna)