“A cavallo del muro” I miei giorni nell’Europa dell’Est”, il libro postumo del giornalista Demetrio Volcic

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A cavallo del muro” I miei giorni nell’Europa dell’Est” è il titolo del libro postumo del giornalista Demetrio Volcic (Lubiana 1931-Gorizia 2021) uscito per Sellerio e curato da Paolo Possamai e Livio Semolič con prefazione del giornalista Jas Gawronski e cammei di Romano Prodi e Walter Veltroni. Il volume è una fotografia e una testimonianza del lavoro eccezionale di giornalista che Volcic espletò negli anni della cortina di ferro. Operò in condizioni difficili e delicate con puntigliosità e dedizione, garantendo al servizio pubblico della Rai prestigio e autorevolezza.

Possamai e Semolič nel curarne la trasposizione in lingua italiana, dopo l’edizione in lingua slovena uscita prima della morte dell’autore, hanno il doppio merito di proporre Volcic giornalista e scrittore ma anche uomo colto, curioso, ironico e autoironico attento a tutto ciò che anche un interlocutore modesto poteva insegnargli.

A testimonianza di ciò il volume accoglie il lettore con un’introduzione dedicata agli scoop “mancati”, racconti divertenti di momenti storici del secolo breve: “Il segreto dei miei “buchi” è che tutte le volte che vado in vacanza, immancabilmente succede qualcosa. Il 18 agosto del 1968 lasciai Praga, quarantott’ore prima che arrivassero gli invasori sovietici”. E ancora: “A volte però non è colpa del cronista. Gli scoop italiani, anche quando avvengono , non fanno effetto rispetto a quelli delle grandi catene televisive.”, autoironia di un cronista che aveva incontrato e conosciuto uomini di potere e statisti di alto livello. La pubblicazione regala una lezione di storia, quella della seconda metà del Novecento, nella quale Volcic ha spaziato e della quale ha raccontato da Vienna a Berlino, da Mosca a Varsavia, da Budapest a Praga e Bucarest, con incursioni fino in Giappone e Cina. Si rivivono così i grandi eventi e sconvolgimenti che progressivamente hanno portato alla caduta dei muri ma anche all’oggi che parla solo di guerra. Un focus specifico poi è dedicato alle sue origini, al suo legame con il Friuli Venezia Giulia, e in particolare Gorizia senza dimenticare il suo impegno politico. Da senatore prima e da europarlamentare poi ha seguito con competenza e passione l’iter che ha portato all’ingresso della Slovenia nell’Unione Europea. Jas Gawronski ricorda come Volcic fu per gli italiani la voce dalla Piazza Rossa alla quale faceva da contraltare la sua da Washington. “Il mondo bipolare che io e Demetrio – scrive Gawronski – abbiamo tentato di raccontare e porre in dialogo fra loro”. Mentre Romano Prodi lo definisce vero europeista convinto che l’Unione dovesse allargarsi ai Balcani a garanzia della sua stabilità. Ancora Walter Veltroni ne sottolinea il senso dell’umorismo, lo sguardo beffardo e la capacità di estrarre il DNA da tutto ciò di cui si occupava.

Volcic ha vissuto da protagonista la storia pur avendo una visione della vita semplice: “Se hai un tetto decente sulla testa, un po’ di amici, giornali freschi, vino discreto, clima accettabile e il teatro della strada, dove stai seduto e ti passa il mondo davanti, che cosa ti può mancare ancora?”

A cavallo del muro” sarà anche al centro di un prestigioso appuntamento il 9 aprile alle 15.30 nella sala Zuccari del Senato a Roma. Il convegno dedicato al volume sarà al centro di un incontro al quale parteciperanno importanti esponenti del mondo del giornalismo e della politica. Introdurrà la senatrice Tatjana Rojc e ne parleranno Corrado Augias, giornalista e scrittore, e il senatore Luigi Zanda, presente assieme a

Paolo Possamai e Livio Semolič il senatore Jas Gawronski.

Il convegno sarà trasmesso in diretta streaming al link webtv.senato e sul canale youtube


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