Rilasciate ma subito indagate le due giornaliste iraniane che rivelarono al mondo la fine di Mahsa Amini 

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Le immagini di Elaheh Mohammadi e Niloufar Hamedi, le due giornaliste iraniane scarcerate su cauzione domenica 14 gennaio dopo 16 mesi di prigionia, hanno fatto il giro dei social.

Mohammadi, cronista di “Ham Midan”, e Hamedi, fotografa di “Shargh”, avevano rivelato al mondo l’orribile fine di Mahsa Jina Amini, la ragazza curda-iraniana fermata in una strada della capitale Teheran, nel settembre 2022, perché non indossava correttamente il velo e poi morta dopo tre giorni di coma.

Arrestate pochi giorni dopo aver dato la notizia, erano state condannate rispettivamente a sei e a sette anni di carcere per “collaborazione con gli Usa”, “cospirazione contro la sicurezza dello stato” e “propaganda contro la Repubblica islamica”.

Le due giornaliste dovrebbero restare in libertà fino al processo d’appello. “Dovrebbero” perché, a dimostrazione dello spietato accanimento delle autorità iraniane contro chi le critica e ne denuncia le violazioni dei diritti umani, nei loro confronti è stata aperta una nuova inchiesta perché, all’uscita dal carcere, erano senza velo.


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