“Soccorrere in mare, stare dalla parte dei diritti umani”

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“Essere qui oggi, a questa manifestazione, significa reagire al peggio tirato fuori dai nostri governanti. Davanti ai biberon sulla spiaggia hanno trovato il coraggio di colpevolizzare i morti.
Ma se siamo qui è anche e soprattutto per dare valore al meglio dell’Italia che questa immane tragedia ha tirato fuori, a partire delle cittadine e cittadini di Crotone e della Calabria. Il pescatore Vincenzo che si è tuffato in mare, ha detto “Li volevo salvare tutti“, ma non ce l’ha fatta e non dorme più. Le mamme che sono andate a portare fiori e cartelli fuori dal PalaMilone, tutti quelli che hanno avuto un pensiero per le vittime, che hanno portato i giocattoli sulle bare dei bambini trattandoli come se fossero figli loro. E poi le giornaliste e i giornalisti, a partire da Crotone news, che non si sono fermati un momento per portare la realtà in mezzo alla propaganda, in mezzo alla solita criminalizzazione dei migranti, rifugiati e anche dei soccorritori.
Tutte queste persone hanno scelto da che parte stare. O si sta dalla parte di chi cerca di soccorrere, dalla parte dei diritti umani, del diritto internazionale, della legge del mare, oppure si è mandanti di queste stragi.
Penso che sia questo il motivo per il quale le navi di soccorso danno così fastidio, non certo perché portano l’invasione che leggiamo sui giornali – ovviamente non c’è nessuna invasione. Questo fastidio nei confronti delle navi delle ong è perché parliamo, perché diamo voce alle persone che incontriamo sulle nostre navi, perché spesso queste persone sono già state respinte e hanno subito le torture delle carceri libiche sostenute anche dalle nostre tasse.
Noi parliamo. Non solo soccorriamo, ma poi diamo voce alle persone che abbiamo soccorso, agli abusi che hanno subito.
Che cosa faremo d’ora in poi in risposta a questo naufragio? Cosa faremo in risposta al nuovo decreto Piantedosi? Come cambierà il nostro lavoro? Semplice non cambierà. Continueremo a fare di tutto per essere in mare, continueremo a soccorrere, continueremo a rispettare le leggi e le convenzioni internazionali, continueremo a essere la voce delle persone che non hanno voce. Noi, ResQ, abbiamo scelto da che parte stare: ci stiamo preparando alla prossima missione”.
(Discorso pronunciato alla manifestazione di Milano da Cecilia Strada)

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