E’ cancellazionismo!

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Cancellazionismo, cioè una forma minore di negazionismo, secondo lo storico Emilio Gentile compendiato in due sentenze: «Il fascismo non fu totalitario»; « il totalitarismo non è mai esistito». Contro il cancellazionismo, il rimedio è indagare la parola a partire dalla storia.

E’ il metodo messo a punto da Giorgia Meloni e dal suo gruppo per portare avanti, senza nessun tentennamento, il progetto di riscrivere la storia del nostro paese  e quindi della costituzione. Cancellarla sarebbe troppo complesso, cancellare l’antifascismo su cui si basa la repubblica italiana è ritenuto un obiettivo possibile.

Le parole sulle Fosse Ardeatine sono ovviamente le più gravi pronunciate finora, ma è nel discorso di insediamento che, bisogna dire in modo molto riconoscibile, la presidente del consiglio ha costruito l’equazione sulla quale si fonda il pensiero di Fratelli d’Italia: l’antifascismo è il terrorismo brigatista degli anni ’70.  L’antifascismo non è la resistenza eroica che ha reso questo un paese democratico, non è la costituzione scaturita da quella resistenza.

Lo ripetiamo da mesi, il disegno è chiaro, esplicito, evidente e perfino ispirato a quella cancel culture di stampo anglosassone che viene usata come giustificazione. E del resto la seconda carica dello stato nato, il presidente del senato La Russa, lo ha detto in modo netto: “Non mi dichiarerò mai antifascista”.

Il banco di prova di questo che non è un teorema ma l’oggettività dei fatti sarà il 25 aprile, ma è il banco di prova della tenuta di chi crede nella costituzione antifascista più che il banco di prova per una forza politica che del revisionismo ha fatto da anni il proprio principale progetto.

Noi ci stiamo rimboccando le maniche per fare di questo 25 aprile il giorno del ripristino della dignità di un paese libero, democratico e antifascista.


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