Se il linguaggio inclusivo non è una priorità. L’intervento di Giulia e Cpo Fnsi

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Le Cpo di Cnog, Fnsi e Usigrai con Giulia Giornaliste esprimono congiuntamente “profondo sconcerto per la mancata approvazione, da parte del Senato, dell’emendamento a firma della senatrice Maiorino (M5s), che prevedeva la possibilità di adottare la differenza di genere nella comunicazione istituzionale scritta”.

La proposta Maiorino, spiega un nota, “che puntava a introdurre nel Regolamento ‘l’utilizzo di un linguaggio inclusivo’ è stata votata a scrutinio segreto, su richiesta di Fratelli d’Italia e ha ottenuto nell’aula di Palazzo Madama 152 voti favorevoli (non sufficienti a raggiungere la maggioranza necessaria, ndr), 60 contrari e 16 astenuti. L’emendamento – proseguono le Cpo e l’associazione Giulia – prevedeva che il Consiglio di presidenza stabilisse i criteri generali affinché nella comunicazione istituzionale e nell’attività dell’amministrazione fosse assicurato il rispetto della distinzione di genere nel linguaggio”. Le proposte di adeguamento del testo sarebbero passate al vaglio della Giunta per il regolamento.

“Forte disappunto alla notizia da parte delle tre Cpo e di Giulia che ribadiscono – prosegue la nota – come il linguaggio sia un fattore fondamentale di identità e di parità. Impedire alle donne di essere riconosciute nel ruolo che svolgono e negare questo passo di civiltà e di progresso a una delle due più importanti istituzioni del Paese, significa dare per scontato che quel ruolo sia solo appannaggio maschile. Stupisce che a rifiutare la possibilità di dare una corretta e più equilibrata rappresentazione del genere femminile nella società sia stata la politica stessa, che in genere se ne fa invece promotrice (almeno a parole)”.

@fnsisocial


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